La scuola del Grande Fratello?

La scuola del Grande Fratello?

di Maurizio Tiriticco

Quando leggo sui quotidiani delle modalità di riapertura del prossimo anno scolastico, o meglio della concreta organizzazione dell’aula, confesso che sono molto preoccupato. Aule trasformate in camere di ospedale??? In effetti – copio dal web – “nelle camere di degenza la superficie del pavimento non deve essere inferiore a 7 mq. per letto nelle camere a letti plurimi e a 9 mq. per letto nelle camere ad un letto. In ogni camera di degenza non possono essere collocati più di 4 letti e sempre che la superficie del pavimento sia di 7 mq. per posto letto; diversamente il numero dei letti da collocare deve essere proporzionato a tale superficie…”. Ed analoghe previsioni dovranno valereper le nostre aule scolastiche? Insomma: ciò che conterà sarà solo un puntiglioso rispetto di adeguate distanze interpersonali, mascherine e non so quali altre diavolerie?Pertanto, tutto ciò che da sempre è una classe di alunni attiva in un’aula scolastica verrà deliberatamente e – direi – violentemente cancellato! Addio alla disciplina, anche se avolte di facciata! Addio al parlarsi sotto il banco mentre l’insegnate spiega, addio a pizzicotti, spintoni! Addio allecorse in corridoio dopo la campanella che segna l’attesa ricreazione! Tutti/e ubbidienti soldatini/e mascherati/e!

Ma non è finita qui! “La distanza di un metro da bocca a bocca sarà statico o sarà dinamico?”: si chiede Antonello Giannelli presidente dell’Associazione Nazionale Presidi. Ma è un interrogativo che – con molti altri – avanzano anche i DS dell’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici. Ma anche gli stessi insegnanti! Mah! Sarà il trionfo dell’immobilità e del silenzio? Purtroppo, a mio vedere, sarà anche la fine di tanti anni di ricerca pedagogica e di tante esperienze didattiche! Addio a Makarenko e al suo “Poema pedagogico”! Addio a Freinet che ha introdotto nell’aula il lavoro cooperativo e la “tecnica della tipografia”. Addio alla Montessori, a Piaget e alla sua polemica con Vigotskij: viene prima la Persona o la Società? Addio a Dewey, a Bloom e a Bruner! Addio a Don Milani! Insomma a decenni di ricerca pedagogica! Di entusiasmi pedagogici! Di tanti preziosi suggerimenti didattici! Di tante fruttuose sperimentazioni!

Non vorrei che a breve nelle nostre scuole si cancellassero addirittura, per necessità e per legge, i naturali rapporti interpersonali, quelli che costituiscono la radice prima dello sviluppo dei rapporti sociali. E si imponessero, invece, i “non” rapporti, di cui al “Big Brother”, creato da George Orwell per il suo “1984”. Nello Stato assoluto e totalitario di Oceania ciascun fratello – quale ironia – è costantemente controllato, anzi spiato, dall’Autorità. E non gode di alcuna autonomia. Perchéciascuno è perseguitato dallo slogan “Il Grande Fratello vi guarda”!

E questa dovrebbe essere la realtà del nostro vivere quotidiano? Si comincia dalla scuola, per passare poi al contesto sociale? E non solo! Forse avremmo bisogno di un novello Hitler! Lui sì che sapeva tutto di come organizzare la vita delle persone! Dei nuovi nati si salvavano solo i biondi in ottima salute! Gli altri? Allo scarico! Ora… “a parte ischerzi” – come diiimo a Roma – pare che ‘sto Covid19, e poi 20, 21 e così via, sia il segno distintivo della civiltà del Terzo Millennio! Civiltà? E siamo solo ai primi anni venti…

Che, però, mi ricordano altri anni venti. Quando nel 1927 Fritz Lang diresse Metropolis, uno stupendo film muto. Vi si immagina il futuro del prossimo 2026. Ci siamo vicini: un mondo in cui pochi ricchi impongono a milioni di poveri di lavorare per loro in un clima di assoluta tirannia. Si tratta di un film magistrale. E il web ci dice che film è tra le opere simbolo del cinema espressionista ed è universalmente riconosciuto come modello di gran parte del cinema di fantascienza.

Mah! Speriamo che la nostra scuola non diventi una cosa fantascientifica!