Corsi di recupero, un’incognita

da ItaliaOggi

Emanuela Micucci

Di sicuro, per ora, c’è solo la data: 1º settembre. Sarà il giorno in cui partiranno i corsi di recupero delle insufficienze o di parti essenziali del programma dello scorso anno. La conferma ufficiale è appena arrivata dalla ministra Lucia Azzolina nell’ordinanza sull’apertura del nuovo anno scolastico, fissata per le lezioni al 14 di settembre (si veda ItaliaOggi di sabato scorso). Ma il 71% degli studenti con insufficienze conosce solo questa data. Informazioni così scarse dalle scuole da spingere le famiglie di 2 alunni su 5 a correre ai ripari in proprio con le ripetizioni private. A registrare questi trend un’analisi della piattaforma www.ripetizioni.skuola.net su un campione di 3.500 studenti delle superiori. Pochi, circa 3 su 10, i fortunati a cui la propria scuola ha già comunicato nel dettaglio come saranno organizzati i piani di apprendimento individualizzato, cioè i corsi di recupero. E, proprio da loro, si hanno le prime informazioni su come si stanno muovendo gli istituti.

Se una buona parte, il 43%, tornerà in classe e farà tutto in presenza, la sorpresa arriva dalla maggioranza, che non accantonerà la didattica a distanza per i corsi di recupero. Dal 1º settembre, infatti, ben il 37% continuerà con la didattica online anche per questa fase intermedia, prima del ritorno tra i banchi con l’inizio delle lezioni il 14 settembre, un altro 20% sperimenterà la modalità mista, un po’ in classe e un po’ a distanza.

Così, genitori e studenti insufficienti si rimboccano le maniche e cercano di recuperare il terreno perduto durante l’anno scolastico con le ripetizioni: circa 2 su 5 le prenderanno sicuramente, mentre un altro quarto, il 24%, sta valutando in queste settimane se chiedere l’aiuto di un docente privato. Del resto, nonostante la promozione per tutti causa pandemia, il 18% degli studenti si è trovato almeno un’insufficienza agli scrutini finali, il 25% negli istituti tecnici e professionali. Ma alle ripetizioni pensa anche 1 su 6 tra chi ha avuto una pagella immacolata. E, poi, ci sono i ragazzi, 1 su 4, che vorrebbero prenderle, ma non potranno, nel 18% dei casi perché troppo onerose per la famiglia.

Per la metà degli studenti le lezioni private è meglio svolgerle in presenza e solo il 19% si fida ciecamente di quelle a distanza. Se il 44% già le sta prendendo ripetizioni, il 38% inizierà entro fine agosto. Mentre il 18% le svolgerà parallelamente ai corsi di recupero della scuola.

Per quanto riguarda l’avvio del nuovo anno, fissata la data del 14 settembre per la ripresa delle lezioni, le regioni a questo punto dovranno adottare i rispettivi calendari scolastici garantendo, ai fini della validità dell’anno, che si svolgano almeno 200 giorni di lezione, secondo quanto stabilito dall’articolo 74, comma 3, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297. Tetto che era saltato causa Covid e impossibilità a termine regolarmente le lezioni. «Ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera a) del decreto legge 8 aprile 2020, n. 22, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2020, n. 41 e in deroga all’articolo 138, comma 1, lettera d), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, le lezioni dell’anno scolastico 2020/2021 nell’intero territorio nazionale possono avere inizio a decorrere dal giorno 14 settembre 2020», prevede l’articolo 1 dell’Ordinanza, «per le scuole dell’infanzia, del primo ciclo e del secondo ciclo di istruzione, appartenenti al sistema nazionale di istruzione, ivi compresi i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti».