A scuola altri 50 mila assunti “Meno alunni in ogni classe”

da La Stampa

Fanno sempre un grande effetto i numeri e ieri era giorno di numeri. Il governo ha annunciato l’arrivo di quarantamila docenti e diecimila amministrativi in più per un totale di 50 mila assunzioni straordinarie autorizzate per il prossimo anno scolastico. Sono la linea di difesa decisa dal governo per rispettare le norme anti-contagio. Sono la risposta a tutti quelli che da mesi sottolineano che per la riapertura delle scuole in sicurezza esiste solo la strada dell’aumento del numero di insegnanti in modo da sdoppiare le classi troppo numerose.

Rischio ricorsi

Eppure, se si va oltre la bellezza delle cifre e la magniloquenza degli annunci, si scopre che si tratta di persone assunte a tempo doppiamente determinato già ribattezzati «docenti Covid». Rispetto ai normali insegnanti a tempo determinato hanno un’ulteriore limitazione: in caso di quarantena verrebbero licenziati. Una misura illogica secondo Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl scuola, perché «è illogico che l’interruzione in caso di lockdown interrompa il rapporto con la classe anche a distanza. Le classi sdoppiate devono avere diritto alla continuità, ci deve essere comunque il vincolo alla conferma dopo l’interruzione e questo è previsto in ogni contratto».

Altra materia per ricorsi, quindi. In ogni caso i docenti ci sono e ora gli uffici scolastici regionali sanno anche quanti ne spettano alle diverse aree del Paese. La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha firmato l’ordinanza che stabilisce i criteri di riparto delle risorse per l’organico aggiuntivo previste dal Decreto rilancio. I 977 milioni già a bilancio saranno assegnati per il 50 per cento sulla base del numero degli alunni presenti sul territorio e per il 50 per cento secondo le richieste avanzate dagli Uffici scolastici regionali.

Come già annunciato alla Camera, «priorità massima sarà data alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo di istruzione, con particolare riferimento alla scuola primaria».

Alle 50 mila assunzioni straordinarie si aggiungono le 80 mila programmate dal ministero che entreranno in ruolo grazie ai prossimi concorsi. Ed è previsto un ulteriore incremento di personale attraverso l’uso di 1,3 miliardi che deriveranno dallo scostamento di bilancio. «Potremo finalmente cominciare a superare quelle norme, nate in epoca di tagli feroci alla scuola, che hanno portato al sovraffollamento delle classi – commenta la ministra –. Con il decreto rilancio abbiamo infatti previsto la possibilità di derogare al numero di alunni per classe per ridurlo progressivamente. Un cammino che dovremo poi proseguire anche oltre l’emergenza». Ci sarebbe quindi l’impegno politico per avviare nei prossimi mesi un iter di modifica della legge del 2009, introdotta dall’ex ministro Gelmini, e definire un tetto massimo sul numero di alunni per classe.

La ministra ha anche assicurato che nel decreto legge di agosto saranno previste risorse per gli Enti locali per l’affitto degli spazi aggiuntivi e il pagamento delle utenze. Poco convinte le regioni Sardegna e Friuli Venezia Giulia che considerano vaghe e poco concrete le risposte del ministero.

Intanto, il commissario straordinario Domenico Arcuri informa che sono state presentate 14 offerte per la gara europea per la fornitura dei banchi monoposto in vista della riapertura del 14 settembre. E dopo la valutazione delle varie offerte la sottoscrizione dei contratti avverrà entro il 12 agosto. Per l’avvio in sicurezza a settembre gli istituti hanno chiesto 2,4 milioni di banchi. Oltre 750 mila sono per la scuola primaria, dunque, necessariamente, banchi di tipo tradizionale, più adatti per i piccoli. Altri 1,7 milioni sono stati i banchi richiesti per le secondarie, di cui oltre uno su quattro di tipo innovativo. –