La mobilitazione dimenticata

da tuttoscuola.com

La mobilitazione dimenticata

Quando settimane fa è circolata la proposta dell’aumento orario dei docenti, come “atto di generosità degli insegnanti” (parole del ministro Profumo), da molte scuole erano partite spontaneamente forme varie di mobilitazione con astensione di attività obbligatorie e facoltative.

I sindacati, che avevano in corso la mobilitazione con previsione di sciopero per gli scatti di anzianità e per le sei ore aggiuntive, avevano immediatamente fatta propria quella mobilitazione spontanea, anche per rinforzare la pressione per gli obiettivi finali rivendicati.

Le sei ore sono state poi cancellate in Parlamento dalla legge di stabilità, e per gli scatti di anzianità è stato deciso l’atto di indirizzo. Di conseguenza lo sciopero del 24 novembre è stato revocato, anche se è rimasta in piedi la mobilitazione studentesca e quella generale contro i provvedimenti governativi dell’austerità.

Nelle dichiarazioni di sciopero il sindacato, avallando l’astensione dalle attività non obbligatorie, non ha però precisato il termine conclusivo della mobilitazione, anche se era implicito che, raggiunti gli obiettivi rivendicati, tutto rientrasse nella normalità.

Non è così. In molte scuole dove era stata decisa la mobilitazione in forma spontanea, sconfinando spesso anche nel campo delle prestazioni obbligatorie, la mobilitazione continua, forte anche, negli istituti superori, della parallela mobilitazione degli studenti che, dopo il successo mediatico delle loro manifestazioni, restano in stato di agitazione.

Proprio per questo non è ben chiaro l’obiettivo di questa mobilitazione dimenticata, che non ha più un possibile sbocco conclusivo, ed è rimasta un po’ figlia di nessuno. E probabilmente non trova nemmeno la solidarietà delle famiglie degli studenti, che si chiedono perché ci sia ancora.