Settembre di fuoco per Azzolina tra il test del rientro a scuola e il possibile rimpasto di governo

da OrizzonteScuola

Di Andrea Carlino

Agosto è iniziato solo da pochi giorni, ma l’attenzione del mondo della scuola e non solo è per settembre.

Anzi, per due date in particolare: la prima è quella del 14 settembre con il rientro in classe di milioni di studenti e personale scolastico.

Dopo lunghi mesi di stop con la didattica a distanza a reggere il sistema e l’eccezione (positiva) dell’esame di maturità svolto in presenza, il vero banco di prova per la scuola sarà il ritorno in classe previsto per metà settembre con un prologo che ci sarà già dai primi di settembre con i corsi di recupero.

L’altra data da tenere d’occhio è quella del 20-21 settembre con l’election day che sarà anche un modo per testare il gradimento del governo Conte.

Sull’effettiva tenuta del sistema si giocherà molto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che da metà gennaio è a capo del dicastero di Viale Trastevere: il compito per la deputata pentastellata si è complicato durante gli ultimi mesi, ma, bisogna ammetterlo, mai nessuno nella storia repubblicana si era dovuto disimpegnare con una crisi di tale gravità.

La ministra sta tenendo dritta la barca durante la tempesta (giovedì sera, tra le altre cose, ha incassato il via libera del MEF a più di 95mila assunzioni tra docenti e Ata), ma non sono mancati gli scivoloni e gli attacchi sia dall’opposizione che dalle stesse forze di maggioranza (soprattutto sul concorso straordinario).

I mal di pancia sul suo operato crescono e, come si usa in gergo calcistico, la ministra è “condannata a vincere”. Se il ritorno in classe presentasse più di un problema, se il meccanismo delle immissioni in ruolo dovesse incepparsi, allora per l’attuale ministra dell’Istruzione potrebbe essere un problema mantenere il proprio posto.

Gli alleati potrebbero chiedere discontinuità e allora sarebbero due i nomi su cui puntare all’interno di un discorso più ampio che porterebbe il governo ad effettuare un tagliando dopo le elezioni regionali: l’attuale presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, compagno di partito dell’attuale ministra e tra i papabili al Ministero dell’Istruzione già un anno fa (poi gli fu preferito Lorenzo Fioramonti) e la capogruppo di Italia Viva alla Camera, Maria Elena Boschi, fedelissima dell’ex premier Matteo Renzi, che, però, ha prontamente smentito qualsiasi ipotesi di prendere il posto della ministra.

In un senso o nell’altro saranno settimane decisive per il mondo della scuola alle prese con il periodo più duro dal dopoguerra: il ritorno in classe da una parte, l’annosa vicenda dei precari dall’altra, Azzolina (e non solo) si gioca tantissimo del suo futuro politico.