Tutti confinati al primo sintomo

da ItaliaOggi

di Carlo Forte

Isolamento immediato per alunni, docenti e Ata con sintomi sospetti e sorveglianza sanitaria in ogni scuola da parte del medico competente. Sono queste alcune delle misure più importanti pattuite il 6 agosto nel protocollo anti-Covid 19 sottoscritto tra il ministero dell’istruzione e dai e i sindacati firmatari del contratto collettivo nazionale di lavoro, Cgil, Cisl, Uil e Snals (la Gilda non lo ha firmato). L’accordo prevede che, nel caso in cui una persona presente nella scuola sviluppi febbre o altri sintomi di infezione respiratoria quali, per esempio, la tosse, si dovrà procedere al suo isolamento.

Il soggetto con sintomi sospetti dovrà essere immediatamente isolato e dotato di mascherina chirurgica, e dovrà essere messo in condizione, quanto prima possibile, di fare ritorno al proprio domicilio. Il dirigente scolastico, quindi, dovrà provvedere a informare l’autorità sanitaria per i necessari accertamenti. Per i casi confermati le azioni successive saranno definite dal dipartimento di prevenzione territoriale competente, sia per le misure di quarantena, sia per la riammissione a scuola, previo accertamento della doppia negatività del tampone e relativa emissione del certificato medico di negatività.

La presenza di un caso confermato necessiterà, inoltre, dell’attivazione da parte della scuola di un monitoraggio attento da avviare in stretto raccordo con il dipartimento di prevenzione locale. Ciò al fine di identificare precocemente la comparsa di possibili altri casi che possano prefigurare l’insorgenza di un focolaio epidemico. Le parti hanno raccomandato alle scuole di applicare rigorosamente queste misure cautelari, così da garantire una risposta rapida in caso di peggioramento della situazione con ricerca attiva di contatti che possano interessare l’ambito scolastico. Amministrazione e sindacati hanno auspicato, inoltre, che venga previsto nell’ambito dei dipartimenti di prevenzione territoriali l’individuazione di un referente per l’ambito scolastico, che possa raccordarsi con i dirigenti scolastici «al fine di un efficace contact tracing e risposta immediata in caso di criticità».

Il protocollo dedica un paragrafo anche alla sorveglianza sanitaria da parte del medico competente, che dovrà essere individuato in ogni scuola. A questa particolare figura il dirigente scolastico e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza dovranno fare riferimento per integrare e proporre tutte le misure di regolamentazione legate al Covid-19. Al medico competente spetterà garantire la sorveglianza sanitaria con particolare riferimento al rispetto delle misure igieniche contenute nelle indicazioni del ministero della salute. In ogni caso, qualora il dirigente scolastico non dovesse riuscire a nominare il medico competente in via ordinaria, anche per indisponibilità di soggetti disposti a ricoprire l’incarico, la sorveglianza sanitaria eccezionale potrà essere assicurata anche tramite un medico competente in rete, nominato da più istituzioni scolastiche consorziate per il solo periodo emergenziale. Se nemmeno così il dirigente scolastico dovesse riuscire a provvedere, l’adempimento si riterrà assolto attraverso la richiesta ai servizi territoriali dell’Inail, che provvederanno con propri medici del lavoro. Al rientro degli alunni dovrà essere presa in considerazione la presenza di «soggetti fragili» esposti a un rischio potenzialmente maggiore nei confronti dell’infezione da Covid 19. Le specifiche situazioni degli alunni in condizioni di fragilità dovranno essere valutate in raccordo con il dipartimento di prevenzione territoriale e il pediatra o il medico di famiglia. Fermo restando l’obbligo per la famiglia stessa di rappresentare tale condizione alla scuola in forma scritta e documentata. Il protocollo prevede, infine, che gli uffici scolastici regionali e l’amministrazione centrale dovranno assicurare il necessario supporto ai dirigenti scolastici per dare attuazione alle misure di prevenzione.

Le parti hanno convenuto, inoltre, di darsi appuntamento ad una successiva tornata negoziale per approfondire la questione del personale in condizioni di fragilità.

Così da individuare eventuali modalità e procedure di carattere nazionale, oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali, per definire la questione del cosiddetto accomodamento ragionevole: espressione con la quale si intende il necessario contemperamento tra le esigenze del lavoratore fragile di lavorare in sicurezza e dell’amministrazione di ricevere comunque la prestazione. Infine, le parti hanno anche convenuto di aprire un tavolo negoziale per regolare la didattica a distanza prima della ripresa delle lezioni così come previsto dal decreto-legge 22/2020.