I nuovi banchi saranno consegnati entro fine ottobre. I fornitori: ne bastavano molti di meno

da La Tecnica della Scuola

La procedura di affidamento per la fornitura di nuovi banchi è stata avviata, con la firma di 11 contratti con altrettante aziende o raggruppamenti di imprese.

Come era facilmente prevedibile, nonostante le certezze manifestate dal Commissario Domenico Arcuri e dallo stesso Ministero, i banchi non potranno essere consegnati entro i primi giorni di settembre come era stato annunciato.
Secondo le notizie diffuse dallo stesso Commissario le prime consegne saranno effettuate in concomitanza con l’inizio delle lezioni e si concluderanno, nella migliore delle ipotesi, per fine ottobre.

Intanto gli esperti del Ministero hanno dovuto considerare il problema dello smaltimento dei banchi sostituiti: si tratta di più di 2 milioni e mezzo di pezzi, qualcosa come 10mila tonnellate di materiale; inizialmente sembrava che lo smaltimento dovesse essere a cura delle aziende fornitrici ma adesso è stato chiarito che di questa operazione si occuperanno Comuni e Città metropolitane.

Il Commissario ha fatto anche sapere che a partire da fine agosto prenderà avvio uno screening preventivo rivolto a docenti e personale Ata con 2 milioni di test sierologici volontari e gratuiti.

A partire da settembre alle scuole verranno fornite 11 milioni di mascherine chirurgiche e 50mila litri di gel igienizzante al giorno.

Il commissario per l’emergenza ricorda, ancora, che ci sarà uno screening preventivo: due milioni di test sierologici “volontari e gratuiti” per insegnanti e personale non docente, quindi saranno distribuite undici milioni di mascherine chirurgiche ogni giorno e almeno 50.000 litri di gel igienizzante.

Intanto, secondo quanto riporta il sito di Repubblica, Federlegno e Assodidattica affermano che, secondo loro, non era affatto necessario un acquisto di banchi di questa dimensione: “Con un’accorta sistemazione in classe di banchi tradizionali a due posti e monoposto – sostengono – sarebbe bastato un ordine della metà. Gli spazi utilizzati sarebbero rimasti gli stessi”.