Il ministro Speranza chiude le discoteche: la priorità è aprire le scuole. In terapia intensiva bimba di 5 anni

da La Tecnica della Scuola

L’innalzamento dei contagi da Coronavirus non lascia indifferente il Governo: nella serata del 16 agosto, il ministro della Salute, Roberto Speranza, annuncia la chiusura delle discoteche e l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto nei luoghi della movida. A breve, lo stesso titolare del dicastero della Saluta firmerà un’ordinanza.

“Non possiamo vanificare i sacrifici fatti”

“Non possiamo vanificare i sacrifici fatti nei mesi passati. La nostra priorità deve essere riaprire le scuole a settembre in piena sicurezza”, ha detto Speranza al termine della riunione con i presidenti di Regione.

L’ordinanza di sospensione riguarderà tutte le attività “che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso”. Inoltre, “non sono ammesse deroghe con ordinanze regionali”.

C’è pure l’obbligo della mascherina dalle 18 alle 6

Il provvedimento introdurrà inoltre l’obbligo, dalle 18 alle 6 di mascherina anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei locali e dei luoghi aperti al pubblico e negli spazi pubblici (vie, piazze, ecc.) che per caratteristiche favoriscono gli assembramenti.

Secondo l’agenzia Ansa, già il Dpcm dello scorso 7 agosto “non lasciava spazi a riaperture. Diversi governatori, però, avevano firmato ordinanze per consentire l’attività dei locali che in estate movimentano un notevole flusso finanziario”.

“Il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, ha quindi convocato con urgenza i presidenti di Regioni”, proprio “per definire e condividere provvedimenti restrittivi”.

Sono principalmente “due i fattori che hanno portato alla decisione: l’aumento continuo dei nuovi positivi (3.351 nell’ultima settimana, con picchi quotidiani che non si registravano da maggio) e la situazione negli altri Paesi europei, alle prese con numeri ancora più alti di contagiati”.

Preoccupa la riduzione dell’età dei contagiati

“Altro elemento di preoccupazione è infine l‘abbassamento dell’età dei contagiati” di Covid-19. “A Padova, tra i pazienti ricoverati in terapia intensiva, c’è anche una bimba di 5 anni”.

Boccia ha premesso – si apprende – che “restiamo uno dei paesi più sicuri al mondo per la sicurezza sanitaria; ma questa condizione – ha sottolineato – non è casuale ma figlia dei sacrifici che abbiamo fatto e che vanno difesi. Ora è il momento di andare avanti ma limitando al massimo le attività che presuppongono contatti fisici e assembramenti incontrollabili”.

Le proteste degli operatori dei locali da ballo

Gli operatori dei locali da ballo si fanno subito sentire: lamentano una perdita di 4 miliardi di euro per il settore.

Contestazioni immediate sono giunte, in particolare, da Silb Fipe-Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da ballo e di spettacolo: “la discoteca – ha detto il presidente Maurizio Pasca – è un grandioso capro espiatorio. Noi non ci sentiamo responsabili’. Osserveremo nei prossimi mesi se a discoteche chiuse il ‘contagio’ si fermerà! Lo osserveremo attentamente. E agiremo di conseguenza”. Non si esclude un ricorso al Tar.

Nel Decreto Agosto – è la promessa del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, anche lui presente alla riunione con i governatori – saranno comunque appostate risorse specifiche per ripianare il danno.

“Il danno atteso dalla chiusura delle discoteche – ha spiegato il ministro – è grosso ma non vedo alternative, serve maggiore attenzione per evitare di tornare ai dati di marzo”.

I dubbi dei governatori

All’ordinanza proposta da Speranza hanno sollevato obiezioni alcuni governatori. Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia) ha avanzato una proposta di mediazione: discoteche aperte, ma con obbligo di mascherina in pista. Non è passata e Fedriga ha criticato “le contraddizioni di un’ordinanza di difficile applicazione”.

Anche perché nella scuola, invece, “in casi di emergenza” secondo  il Comitato Tecnico Scientifico il distanziamento fisico di un metro tra gli alunni che a settembre sarà sopperito proprio dalla mascherina.

Ora, è assodato che il diritto allo studio precede di certo quello ludico, ma è anche vero che la salute dovrebbe essere la priorità assoluta. E la mascherina non basta come unico fattore preventivo, quindi nemmeno nelle mura scolastiche.