La riapertura delle scuole è problema di rilevanza nazionale

On.le Ministra

Negli ultimi mesi l’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici ha trasmesso alla Sua attenzione molteplici proposte per la ripresa delle attività scolastiche in presenza, tutte ispirate al massimo senso di responsabilità e di collaborazione istituzionale.

Nei nostri documenti (in particolare nella proposta presentata al Comitato di esperti insediato dalla S.V.) abbiamo segnalato, tra l’altro, l’importanza del rispetto dei tempi e del coordinamento tra i Ministeri. Così non è stato.

E’ grave che finora non sia stata insediata una cabina di regia governativa per la gestione collegiale dei problemi della riapertura delle scuole. Vogliamo sperare che l’impegno assunto ieri dal Presidente Conte sia mantenuto e produca risultati tangibili.

La riapertura delle scuole è problema di rilevanza nazionale, con implicazioni tali da richiedere, in questa fase, l’impegno continuativo dell’intero Governo. Le possibili soluzioni non possono essere demandate al solo Ministro dell’istruzione, ma devono essere ricercate con il coinvolgimento permanente del Ministro della Sanità e del Ministro dei Trasporti. Le risposte devono, a questo punto, essere rapide e chiare e prevedere l’erogazione di finanziamenti straordinari anche per disporre di personale sanitario nelle scuole nonché per garantire la sicurezza degli alunni sui mezzi del trasporto scolastico.

E’ sotto gli occhi di tutti che la comunicazione istituzionale non è riuscita a rassicurare gli addetti ai lavori né tanto meno le famiglie e l’opinione pubblica. Si auspica che per il futuro la comunicazione possa divenire più “onesta”, trasparente, capace di chiamare tutti ad una responsabilità condivisa, pur in presenza di problemi ancora aperti. All’opinione pubblica e alle famiglie andrebbe detto chiaramente che la scuola riapre cercando un equilibrio difficile tra l’applicazione di misure sanitarie di contenimento del contagio e la possibilità reale di applicare queste misure a ragazzi di età diverse (tempo di utilizzazione delle mascherine, mantenimento del distanziamento, esigenze di movimento e di socializzazione).

A pochi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico e a fronte di uno scenario per niente rassicurante sotto l’aspetto epidemiologico siamo costretti ad ammettere che il sistema scolastico non è in grado di garantire nei fatti le condizioni di sicurezza e di serenità che dovrebbero accompagnare il ritorno alle attività didattiche di oltre 8 milioni di alunni e studenti.

I dirigenti scolastici lamentano che, dopo aver trascorso una intera estate a preparare la riapertura, gli interventi promessi dall’Amministrazione e dagli Enti non sono stati ancora realizzati e che non ci sono certezze circa le condizioni di funzionamento in sicurezza alla data del 14 settembre:

  • il Ministero ha inviato alle scuole continui monitoraggi (ben cinque dal 17 luglio al 13 agosto) tutti con scadenza ravvicinata e tutti sullo stesso tema degli spazi e dei banchi;
  • ad oggi non sono stati ancora comunicate le unità di organico aggiuntivo assegnate alle scuole;
  • l’Amministrazione è in ritardo sulla formazione e la pubblicazione delle graduatorie provinciali e questo costringerà all’assunzione a tempo determinato di personale supplente sulla base di graduatorie vecchie e delle MAD, con evidente rischio di contenzioso;
  • in moltissime scuole non sono stati realizzati gli interventi edilizi promessi dagli Enti Locali, né è stata avviata la ricerca di spazi alternativi da destinare alla didattica;
  • non sono stati consegnati i materiali promessi dal Commissario Arcuri (mascherine, gel, ecc,) né è stata pubblicata una tempistica delle operazioni di consegna dei banchi monoposto;
  • le società di trasporto pubblico non hanno ancora comunicato le modalità di funzionamento in ordine al numero di corse per studenti né in ordine alle misure di distanziamento a bordo;
  • sui test sierologici le Regioni si muovono in ordine sparso, determinando ulteriore disorientamento tra il personale della scuola;
  • non si conoscono i tempi e le modalità della fornitura dei libri di testo gratuiti alle famiglie in difficoltà economica;
  • non è stato chiarito con quali fondi vanno retribuiti i docenti impegnati nei PAI e nei PIA;
  • alle scuole sono stati trasmessi finora 9 documenti di indirizzo tra indicazioni sanitarie e protocolli ministeriali, per un totale di ben 171 pagine, una mole ingestibile di prescrizioni e di indicazioni operative. Sarebbe auspicabile che il Ministero dell’Istruzione fornisse ai dirigenti scolastici delle Linee guida sintetiche, estrapolando le raccomandazioni, i protocolli e le indicazioni fondamentali che devono orientare in maniera chiara e inequivocabile il comportamento di dirigenti, docenti, studenti e famiglie.

Ci sono poi questioni specifiche che influenzano la serenità e l’umore dei dirigenti scolastici relativamente ad alcune responsabilità improprie che le disposizioni connesse all’emergenza sanitaria hanno prefigurato a loro carico.

A tal riguardo l’ANDIS sottopone alla S.V. e all’intero Governo le seguenti richieste:

  • definire la fattispecie di lavoratore “fragile”;
  • definire le modalità di assenza del personale docente e ATA che manifesti sintomi lievi alle vie respiratorie o lievi sintomi febbrili, che non costituiscono malattia ma vanno considerati in via prevenzionale;
  • esplicitare all’interno di un provvedimento legislativo che non sussiste responsabilità penale dei dirigenti e del personale scolastico in caso di contagio a scuola, alla stregua di quanto è stato già normato per i medici (non possono ritenersi tutelanti davanti a un giudice le precisazioni fornite da INAIL, CTS e MI);
  • insediare a livello intergovernativo una struttura di supporto e consulenza sanitaria che possa fornire ai dirigenti scolastici pareri citabili sulle misure da assumere nelle singole situazioni di scuola;
  • costituire a livello centrale un ufficio di supporto e consulenza legale ai dirigenti scolastici e al personale scolastico per eventuali contenziosi connessi a contagio da COVID-19;
  • autorizzare il dirigente ad allontanare da scuola qualunque soggetto ritenuto a rischio o potenzialmente contagiato anche solo di fronte al dubbio, senza alcuna ricaduta sul dirigente stesso;
  • chiarire il profilo, le responsabilità e il compenso del Referente COVID, prevedendo anche la possibilità per le scuole di assegnare tale funzione a personale esterno (del comparto sanitario o Protezione civile, ecc.);
  • istituire presidi sanitari al servizio di piccole reti di scuola.

Ringraziando per l’attenzione, si conferma la disponibilità dell’ANDIS a collaborare per il miglioramento del sistema educativo del nostro Paese.

Roma, 25 agosto 2020

Il Presidente nazionale
Paolino Marotta