Gli esperti: saliranno i contagi ma si deve tornare a scuola

da Corriere della sera

Orsola Riva e Gianna Fregonara

ROMA Procede a singhiozzo il cammino verso la riapertura delle scuole. Le Regioni ieri hanno dato il via libera al documento dell’Istituto superiore di Sanità che riguarda la gestione dei contagi, con un’unica correzione: chiedono che sia rafforzata la parte che riguarda la messa in opera della didattica a distanza in caso di chiusure, segno che il timore generale sia non di non riaprire, ma di dover poi procedere a lockdown e quarantene per tutto l’inverno.

Resta invece ancora in alto mare la questione dei trasporti per gli studenti. Il Cts conferma nel suo verbale che se si rispettano le condizioni minime di igiene, il distanziamento con divisori e l’aerazione con filtri certificati, i mezzi pubblici potranno essere riempiti fino al 75 per cento della capienza. Cioè un buon 25 per cento in più di adesso, ma sempre che la situazione della circolazione del virus resti stabile.

Il presidente di Asstra, l’associazione che riunisce le aziende di trasporto pubblico locale, Andrea Gibelli, però teme il caos e lancia l’allarme: «Potrebbe rimanere a piedi il 25/35 per cento degli studenti. E ovviamente non sono gli unici che restano a piedi». Il governo sta studiando anche di mettere risorse sul settore per poter garantire nuovi mezzi e un allungamento del servizio: il presidente dell’Anci Antonio De Caro aveva chiesto 200 milioni aggiuntivi per le aziende di trasporto per poter affittare bus e pagare gli straordinari.

I dubbi dei governatori non sono per ora sciolti. Tanto che Vincenzo De Luca in un incontro di campagna elettorale ha dichiarato che «ad oggi è impossibile riaprire le scuole: avremo scelte complicate nelle prossime due settimane. Non so cosa sarà possibile fare». E del resto da due giorni l’associazione dei Comuni campani chiede di far slittare la ripartenza nella regione a dopo il referendum del 20 settembre.

Le minacce

Miozzo (Cts): ricevo migliaia di mail con minacce e insulti. Le conservo

Di parere contrario è il Cts. Ieri il coordinatore Agostino Miozzo, in audizione alla Camera, è stato chiaro: «Riaprire le scuole è un’assoluta necessità anche se potrebbe portare ad un lieve incremento dell’indice di trasmissione del contagio: ce lo aspettiamo, come sta avvenendo all’estero». Peraltro Miozzo ha anche detto che riceve migliaia di mail con minacce e insulti: «Le conservo».

Dopo la chiusura del primo accordo con le Regioni a Palazzo Chigi il premier si sente più tranquillo sulla riapertura e fa sapere di essere al lavoro per chiudere il protocollo sui trasporti: «Stiamo mettendo a punto tutte le questioni ancora aperte, sulle assunzioni nessuno in Europa ha fatto più di noi». Anche su docenti e personale scolastico infatti ieri la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha firmato il decreto per ripartire le risorse: in totale ci saranno 70 mila tra insegnanti e operatori assunti a tempo determinato per fronteggiare l’emergenza Covid. Oggi arriveranno i primi nuovi banchi, ordinati dal commissario Domenico Arcuri: circa cinquecento, distribuiti simbolicamente a Codogno, Alzano e Nembro.