Trasporti, capienza all’80%. Ma le Regioni chiedono più fondi

da Il Sole 24 Ore

di Barbara Gobbi

Dopo il via libera di ieri – scontato – della Conferenza Unificata alle linee guida dell’Istituto superiore di sanità per la gestione sanitaria di eventuali casi e focolai di Covid a scuola, Regioni e Governo contano di chiudere lunedì 31 anche la partita del trasporto pubblico locale.

In un incontro tecnico che si è svolto ieri pomeriggio è stato discusso il documento elaborato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alla luce delle indicazioni formulate dal Comitato tecnico scientifico (si veda anticipazione ieri sul Sole24Ore).

Un testo considerato dalle Regioni migliorativo rispetto al vincolo iniziale posto dagli scienziati di limitare la capienza dei bus al 50%: il documento del Mit prevede infatti la possibilità di derogare al distanziamento a bordo dei mezzi di trasporto, considerata la limitata permanenza temporale da parte dei viaggiatori, fino a consentire l’80% del riempimento, a patto che siano garantite adeguate misure di contenimento dei rischi di contagio. Quelle indicate dal coordinatore del Cts Agostino Miozzo: mascherina obbligatoria e ben indossata, sanificazione degli ambienti con gel anche a bordo, adeguato ricambio d’aria.

I governi locali pur dando atto del parziale accoglimento delle loro richieste hanno insistito sulla necessità di ricevere «adeguate risorse» per finanziare i servizi aggiuntivi che dovranno coprire il residuo 20%. Non solo. Dalle Regioni è arrivata anche una duplice richiesta: che le nuove norme siano applicabili a tutto il trasporto pubblico locale, compreso quello ferroviario, e che gli stessi criteri siano applicati in un’ottica di omogeneità anche al trasporto scolastico dedicato.

Lunedì mattina, prima delle Conferenza delle Regioni e Unificata in calendario nella seconda parte della giornata, i tecnici convocati dal coordinatore della Commissione infrastrutture e Trasporti della Conferenza delle Regioni e vice presidente della Campania Fulvio Bonavitacola si vedranno per mettere nero su bianco una posizione comune e definitiva fra gli assessori. In vista della fumata bianca anche su questo delicatissimo tassello della ripartenza delle scuole (i sindaci sono preoccupati: ieri Beppe Sala, Milano, ha espressamente detto che margini di flessibilità (nei trasporti) non ce ne sono, e Virginia Raggi, Roma, ha chiesto «clemenza»).

Se un nodo, tecnico e soprattutto politico viaggia verso una soluzione, un altro rischia di esplodere nei prossimi giorni. Parliamo degli spazi, dove accogliere gli studenti alla ripresa in presenza delle lezioni (al momento, secondo primissime stime circa 140mila studenti, con le regole sanitarie attuali, non troverebbe posto in classe).

A un incontro della protezione Civile è emersa una situazione in chiaro-scuro: al netto del bando affitti e delle risorse dell’edilizia leggera ci sarebbero ancora forti criticità in Puglia, Calabria, Campania e Sicilia. Qualche preoccupazione c’è per le Marche, molto poche invece per Basilicata e Molise. In Lombardia, qualche criticità viene segnalata a Milano e Brescia.

Anche qui, un nodo è rappresentato dalle risorse: per quanto riguardano gli affitti, su una disponibilità di 70 milioni il fabbisogno totale ammonterebbe a circa 300 milioni.

Ieri intanto sono stati consegnati 799 e 342 sedie a Codogno, Alzano e Nembro; da lunedì i banchi arriveranno a Bergamo, Brescia,Piacenza.