Nota Bruschi su Valutazione nella scuola primaria

La nota del Capo Dipartimento Istruzione Prot. 0001515 – 01.09.2020 relativa alla valutazione degli apprendimenti nella scuola primaria lascia tutti alquanto stupefatti: esattamente nel primo giorno dell’a.s. 2020-21 il Dott. Marco Bruschi ci tiene a far sapere ai dirigenti scolastici che l’emendamento con cui è stata abolita, in sede di conversione del decreto-legge n.22/2020, la valutazione finale in decimi nella scuola primaria non ha previsto l’abolizione della valutazione in decimi anche nelle valutazioni intermedie.

Come se il Parlamento avesse voluto deliberare di abolire i voti alla fine dell’anno e di lasciarli alla fine del primo quadrimestre

Ci spiega il Dott. Bruschi che “la norma, attualmente, nulla dispone per quanto concerne la valutazione intermedia, che resta dunque disciplinata ai sensi dell’articolo 2, comma 1 del Dlgs62/2017 e dunque con votazione in decimi, salvo successive modifiche che potranno intervenire in sede legislativa”.

A noi sembra una mera interpretazione burocratica, legittima sicuramente ma di certo inopportuna.

ur ammettendo che il testo di legge sia carente per aver omesso di far cenno alle valutazioni intermedie (e comunque in tal caso Bruschi avrebbe dovuto chiamare in causa l’Ufficio Legislativo per non aver rilevato l’errore!), viene da chiederci se fosse proprio necessario mettere in evidenza un deficit di natura legislativa che danneggia evidentemente l’immagine istituzionale del Ministero e del Parlamento stesso.

E ci chiediamo ancora se, a 3-4 mesi di distanza dalla prima valutazione intermedia, fosse questo il momento più adatto per porre il problema ai dirigenti scolastici che, come sappiamo, in questi giorni sono tutti presi dall’applicazione snervante di centinaia di indicazioni e protocolli per la ripresa delle attività didattiche in presenza.

O forse il Capo Dipartimento Istruzione pensa che si debbano da subito impegnare i Collegi dei docenti nell’elaborazione dei criteri per la valutazione intermedia “ai sensi dell’articolo2, comma 1 del Dlgs 62/2017”, pur sapendo che il problema sarà risolto da “modifiche che potranno intervenire in sede legislativa”.

L’ANDIS auspica che, alla luce delle osservazioni sopra esposte, il Dott. Bruschi voglia rivedere la Sua posizione e, al contempo, fa appello alla Ministra dell’Istruzione affinché riporti la questione alle Commissioni Istruzione di Camera e Senato per una modifica della norma in questione.

Il Presidente nazionale
Paolino Marotta