Azzolina: sarà un anno impegnativo, 50 mila gli studenti senza aula

da Il Sole 24 Ore

di Claudio Tucci

«Ci sono ancora 50mila studenti che, rispettando le regole sanitarie, non riescono a entrare in classe distanziati; a giugno – ha ricordato la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina – parlavamo di circa 1 milione di alunni. Ciò non vuol dire che questi (50mila) ragazzi non riprenderanno le lezioni, ma solo che nei primi giorni di scuola dovranno tenere la mascherina».

Azzolina ha assicurato che si tratta di situazioni «che stiamo risolvendo. Con gli ultimi provvedimenti del governo sono stati stanziati altri 100milioni per affittare nuovi locali, e abbiamo fatto accordi con teatri, parrocchie, scuole paritarie per reperire spazi. Solo quest’estate sono stati eseguti interventi di “edilizia leggera” su circa 10mila classi, 4.812 le aule ampliate (ad esempio, abbattendo muri), 5.177 quelle ricavate in più, offrendo una soluzione adatta alla didattica ad oltre 200mila ragazzi».

La titolare dell’Istruzione, parlando ieri, in mattinata, alla Camera, e nel primo pomeriggio, a palazzo Chigi, alla presenza, tra gli altri del premier, Giuseppe Conte, ha confermato anche che, dopo immissioni in ruolo e call veloce, restano da coprire circa 60mila cattedre, destinate ad altrettanti supplenti, che saranno nominati tutti, ha assicurato, «entro questo fine settimana». Il secondo step, partirà invece a lezioni iniziate, e riguarderà i 70mila (50mila prof, 20mila Ata) aggiuntivi, legati all’emergenza coronavirus, messi in campo dal governo, con un investimento di circa 2 miliardi, che firmeranno un contratto a tempo. Anche quest’anno, quindi, si viaggerà a settembre con 120/130mila “incarichi temporanei” in cattedra, comprensivi delle deroghe (la stragrande maggioranza su posti di sostegno).

La scuola, per tutti gli 8,5 milioni di ragazzi, ripartirà al massimo il 24 settembre, ha detto Azzolina, parlando di «anno impegnativo». Sono 7, a oggi, infatti, le regioni che hanno scavallato la data del 14 settembre, Friuli Venezia Giulia, il 16, Sardegna, il 22, Puglia, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Campania, il 24. Ma ancora ieri, l’Anp, l’Associazione nazionale presidi, guidata da Antonello Giannelli, ha chiesto all’esecutivo, visti i tanti nodi da sciogliere, dai certificati medici per riammettere gli studenti a scuola alla gestione di quarantene e soggetti “fragili”, «di valutare, sulla base di accordi tra enti locali e consigli di istituto, la possibilità di ragionevoli differenziazioni locali». La ministra dell’Istruzione ha confermato che la quarantena sarà una misura decisa dalle autorità sanitarie (Asl); e in ogni caso ci sarà la didattica a distanza.

Sui trasporti, altro nodo quest’anno, la ministra Paola De Micheli ha specificato alcuni dettagli dell’accordo con gli enti territoriali. Sugli scuolabus, sarà obbligatoria la mascherina (tranne per gli alunni sotto i sei anni), ci dovrà essere il distanziamento sia in salita che in discesa, e c’è una sola deroga al tetto dell’80% di capienza massima, quando cioè la permanenza sul mezzo è inferiore ai 15 minuti. Per quanto riguarda il Tpl, 300 milioni di anticipo arriveranno alle regioni, 150 milioni ai comuni, per adeguare o reperire nuovi mezzi.