da Il Sole 24 OreĀ
di Lucia Azzolina
Quella che si sta per aprire non ĆØ solo una nuova stagione scolastica, carica delle sue abituali attese ed ansie, dei suoi riti. Ć una pagina tutta nuova da scrivere nella storia della nostra scuola, che non ĆØ mai stata cosƬ tanto al centro dellāattenzione del Paese: nei mesi della chiusura, tutti ne hanno finalmente riscoperto lāimportanza.
Alla ripresa delle lezioni siamo davanti ad una svolta. E sta a noi cogliere questa occasione. Possiamo infatti affrontare questo settembre e questo anno scolastico come una ripresa da mettere semplicemente āsotto osservazioneā, perchĆ© cāĆØ un virus da tenere sotto controllo, ci sono i contagi da monitorare, precise regole da far rispettare. Oppure possiamo proseguire quel cammino, intrapreso giĆ durante il periodo della didattica a distanza, per accelerare lāinnovazione di un sistema che ha bisogno di semplificazioni, di maggiori certezze, di formazione di qualitĆ per tutto il suo personale, di risorse per migliorare gli spazi, per dare piĆ¹ opportunitĆ alle studentesse e agli studenti.
Come Governo non abbiamo dubbi: siamo pronti a cogliere questa sfida. Abbiamo le idee e il coraggio per realizzarle. Guardiamo allāimmediato: apriremo le scuole, lo faremo in sicurezza. Lo sforzo collettivo fatto da tutti coloro che si sono adoperati per la ripresa ha dato i suoi frutti. Ma dobbiamo essere consapevoli del fatto che il rischio zero non esiste. E che servirĆ rispettare con attenzione le regole previste dalle autoritĆ sanitarie e attuare tutti i Protocolli che sono stati messi a punto. La stessa responsabilitĆ dovremo averla anche fuori dalle aule.
Stiamo ridando la scuola a 8,5 milioni di ragazze e ragazzi. PerchĆ© era un dovere morale farlo e perchĆ©, nonostante le tante Cassandre che hanno cercato di pronosticare il peggio, il mondo dellāIstruzione ha saputo dare grande prova di resilienza, ha lavorato a testa bassa per questo obiettivo. Lo ha fatto per tutta l’estate. CāĆØ stata in queste settimane la collaborazione di tutti: dirigenti scolastici, insegnanti, personale Ata, studenti, genitori, organizzazioni sindacali, associazioni che rappresentano gli alunni con disabilitĆ , amministrazioni locali, scuole paritarie. Si vince solo se si lavora tutti insieme. Lo abbiamo fatto. Continueremo in questa direzione.
Il Paese sarĆ fiero della scuola, dovrĆ esserlo. Non tutto sarĆ perfetto, ma dovremo avere la consapevolezza di quanto ĆØ stato fatto. Continueremo a spiegarlo alle famiglie, al personale. Ribadiremo che nessuno ĆØ stato lasciato solo, che la stagione dei tagli ĆØ finita, che sono stati messi 2,9 miliardi solo per la ripresa, che stiamo consegnando 2,4 milioni di banchi in tutta Italia. Unāimpresa criticata, ma che, di fatto, rappresenta un investimento storico: mai lo Stato aveva messo tanti soldi sullāarredamento scolastico, con tempi cosƬ celeri di intervento. I banchi stanno arrivando. CosƬ come gli Enti locali stanno completando le opere di edilizia leggera, finanziate questa estate con 330 milioni, e hanno trovato nuovi spazi per gli istituti, grazie ai 104 milioni investiti per gli affitti di edifici alternativi e per la loro sistemazione. Alle scuole abbiamo dato 70mila in piĆ¹ fra docenti e Ata per questa ripresa cosƬ eccezionale dopo i mesi della chiusura.
Abbiamo una documentazione completa, fatta di un preciso Piano per la ripartenza, consegnato a giugno, di Protocolli di sicurezza, di documenti sanitari. Siamo lāunico Paese in Europa ad aver fatto tanti investimenti e ad aver seguito, passo dopo passo, lāandamento dellāepidemia, aggiornando costantemente il piano dāazione. Tanto ĆØ stato fatto. Ma non ci fermeremo. Come dicevo poco fa abbiamo idee per la scuola del futuro e il coraggio per realizzarle. Soprattutto abbiamo la voglia di farlo. Sarebbe un delitto sprecare lāoccasione di rilanciare lāIstruzione proprio ora che tutti, ma davvero tutti, ne hanno compresa la centralitĆ .
La scuola non si ĆØ mai fermata, ma la lontananza dalle aule ĆØ pesata ad un Paese intero, ora davvero consapevole di quale potente strumento lāIstruzione rappresenti nelle vite di ciascuna bambina e ciascun bambino. La conoscenza ĆØ fondamentale per guardare con fierezza e sicurezza al proprio futuro. Alla scuola ciascuno di noi deve molto. Quando la scuola chiude, la societĆ perde un pilastro. Per questo la scuola merita piĆ¹ di quanto avuto in questi anni. Come Governo abbiamo un obiettivo preciso, da raggiungere in tempi certi anche grazie alle risorse in arrivo dallāEuropa, quelle del Recovery Fund: dotare il nostro Paese di scuole migliori, piĆ¹ sicure e funzionali alle esigenze di studentesse e studenti.
Abbiamo cominciato la nostra battaglia contro le classi sovraffollate, nate da scellerate norme approvate nel 2008, i famosi tagli alla scuola che ancora oggi pesano sul mondo dellāIstruzione. La porteremo avanti. CosƬ come continueremo a lavorare sullāinnovazione didattica e la formazione di tutto il personale, senza dimenticare la lotta ad ogni forma di povertĆ educativa e il contrasto alla dispersione scolastica. Per una scuola al passo con i tempi, nella quale nessuno resti indietro e che possa davvero offrire il meglio ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze, che li metta al primo posto, che sia per loro una casa in cui crescere, formarsi, diventare cittadini consapevoli.
Continueremo a digitalizzare tutti i processi amministrativi. Questāestate abbiamo cominciato con le graduatorie dei supplenti e le immissioni in ruolo. Sono innovazioni che consentono piĆ¹ trasparenza, piĆ¹ controlli e una maggiore rapiditĆ nelle operazioni. Il cammino ĆØ tracciato. La rotta sugli investimenti invertita: da gennaio ad oggi abbiamo mobilitato oltre 6 miliardi sullāIstruzione .Nei prossimi giorni riapriremo le scuole, affidandoci alle autoritĆ sanitarie per la gestione dei casi sospetti, soprattutto consentiremo a studentesse e studenti di riprendere la loro vita e il loro studio in modo pieno. Ci confronteremo sulle criticitĆ . Le affronteremo, come ĆØ normale che sia. Rimetteremo in moto la scuola. E poi guarderemo al futuro. Lo faremo subito, abbiamo giĆ cominciato. PerchĆ© non c’ĆØ tempo da perdere. La scuola non puĆ² piĆ¹ aspettare.