Sale a 104 milioni la dote per affittare spazi didattici all’esterno

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno

Assicurare un metro di distazna tra gli alunni seduti al banco è soprattutto una questione di spazio. Lo sanno bene i presidi che, dopo aver utilizzato tutti gli strumenti a disposizione per calcolare gli ingombri (dal metro lineare al portale Spazio Scuola che la Fondazione Agnelli ha realizzato con Politecnico di Milano e università di Torino), si sono rivolti all’esterno perché non bastava passare ai banchi monoposto o alzare un tramezzo in classe per ospitare tutti gli alunni. Biblioteche, teatri, fiere, parrocchie, associazioni culturali, caserme: ogni opzione è stata scandagliata con l’aiuto dell’ente locale competente. A disposizione ci sono 104 milioni di euro che il Governo ha messo a disposizione in due tranche. Ma non è detto che bastino. Anche perché agli inizi di settembre erano anco ra 140mila gli alunni senza aula. Con il Sud messo peggio del Centro-Nord.

I fondi a disposizione

Gli affitti di spazi esterni sono stati finanziati con due distinti interventi. Il primo (70 milioni) è arrivato nel decreto Agosto; il secondo (34 milioni) con il Dl su trasporti ed edilizia approvato giovedì 10 settembre in Consiglio dei ministri. Questo secondo finanziamento consente di utilizzare per locazioni e spese vive sia le risorse originariamente finalizzate alla copertura dei canoni a favore dell’Inail per il programma scuole innovative sia i fondi genericamente destinati alla messa in sicurezza degli edifici scolastici. In totale dunque Province e Comuni hanno a disposizione 104 milioni per l’affitto di un locale esterno. A fronte di richieste arrivate al ministero dell’Istruzione per 300 milioni complessivi.

Province (quasi) soddisfatte

Di «passo avanti importante» ha parlato il presidente dell’Unione delle Province, Michele de Pascale. Quantificando in 69 milioni il fabbisogno emerso «dalla rilevazione sugli affitti per gli spazi per le aule didattiche» delle scuole superiori delle province delle regioni a statuto ordinario». Pari cioè a 46.245 studenti delle superiori ancora in cerca di spazio. Rispetto a quei 69 milioni – ha spiegato de Pascale – il «bisogno riferito ai soli affitti di spazi o strutture è pari a 54,7 milioni». Ma bisogna comunque «verificare – ha concluso – se sono sufficienti per riportare tutti gli studenti in favore in presenza, compresi gli oltre 2 milioni e 500 mila studenti delle scuole superiori». Fermo restando che a beneficiare di quei 104 milioni sono anche le Città metropolitane e i Comuni per le sedi scolastiche di loro competenza. Risultato: la coperta rischia di essere corta lo stesso.