Ritorno a scuola, sindacati: ‘Falsa partenza’. FLC Cigl: ‘Dal Governo non c’è stata attenzione alla scuola’

da Tuttoscuola

“Tutti chiediamo che sulla scuola ci sia quell’attenzione che anche questo Governo non ha riservato; non è il primo, anche se c’è stato in passato chi ha massacrato la scuola con i tagli. L’obiettivo deve essere rilanciare la scuola pubblica. La manifestazione del 26 settembre ha questo come tema”. Lo ha detto il segretario della Cgil Scuola, Francesco Sinopoli alla conferenza stampa dei sindacati della scuola per fare il punto sulla ripartenza. Per Sinopoli il Governo ha accumulato ritardi, “se le risorse si fossero stanziate a maggio, la riapertura sarebbe stata più semplice” e sulle assunzioni, “ora è evidente che la strada da noi indicata era la più sensata”.

I dati presentati nel corso della conferenza stampa

“La scuola non è un’isola: in essa vi sono tutte le componenti utili per garantire il futuro: i giovani, la speranza, l’eccellenza, il talento, l’integrazione, la diversità. Si vada oltre l’isola e la solitudine, il sindacato può solo dare un buon contributo. Intorno alla scuola non girano gli squali. Quando in marzo abbiamo iniziato a discutere delle azioni urgenti che sarebbero servite per la ripartenza, qualcuno ha pensato che non fosse necessario ascoltarci. Da allora è iniziata la deriva della chiusura ma è arrivato il momento del dialogo: vanno messe da parte le ritrosie anche in vista del Recovery Fund”. Così la segretaria della Cisl Scuola, Maddalena Gissi.

Il segretario della Uil Scuola Pino Turi parte invece dai numeri: “Sono impietosi. abbiamo calcolato oltre 220 mila precari. La scuola ha mostrato una grande flessibilità e resilienza. E’ riuscita a mettere insieme dirigenti, docenti, personale, studenti e genitori. Basta con le vecchie ricette neoliberiste. Per le supplenze non si applicano le regole di tutela dei diritti. Essendo in gravidanza una docente non può essere nominata, ci hanno detto. Ma stiamo scherzando? “ Sui banchi, Turi dice: “noi avevamo chiesto di ridurre il numero di alunni per classe. Non era importante investire sulle cose, quindi sui banchi. Bisognava investire diversamente. No banchi ma più personale“. Anche il sindacalista Uil Scuola ha aperto al dialogo, pur riconoscendo che la Ministra soffre il dialogo.

L’intervento di Rino di Meglio, coordinatore della Gilda, parla di “numeri non trasparenti. Ma i dati non vengono dati dal Ministero né sulle cattedre vuote né sui banchi. Noi siamo pronti per riprendere il dialogo“. “Se va bene i concorsi si svolgeranno avremo gli insegnanti nuovi il prossimo anno“, ha aggiunto Di Meglio. “Vorrei porre attenzione sulle scuole superiori che stanno facendo poca didattica in presenza. Serve intervenire sulle strutture e poi sull’organico“, conclude Di Meglio.

Elvira Serafini dello Snals dichiara: “Noi abbiamo una situazione di 60 mila cattedre vuote dopo le immissioni in ruolo. Anche per il Dsga ci sono problemi. Ancora problemi con le reggenze, dato che mancano dirigenti scolastici. Con l’organico covid non si riuscirà a coprire le esigenze delle scuole. E’ una falsa partenza, nonostante i dati rassicuranti“.