Già nelle classi gli arredi acquistati dagli enti locali

da Il Sole 24 Ore

Non tutte le scuole hanno aspettato il bando di Arcuri per rinnovare i loro arredi. Molti istituti, da soli o su input degli enti locali proprietari dello stabile, hanno attinto ad altre linee di finanziamento – a cominciare dalle risorse del Pon istruzione per gli interventi di edilizia leggera – per acquistare banchi monoposto e assicurare così il rispetto della distanza di sicurezza di un metro tra gli alunni. E mentre sappiamo che con la gara del commissario straordinario arriveranno 2,4 milioni di sedute una stima complessiva di quante ne sono state ordinate attraverso gli altri canali ancora non c’è. Non ce l’ha il ministero. Non ce l’ha l’associazione presidi. Non ce l’hanno gli enti locali. Ma a giudicare dalle notizie di cui è piena la cronaca stiamo parlando di almeno 100mila pezzi.

Solo nel Lazio, infatti, sarebbero 27mila. Stando ai numeri diffusi dal direttore dell’Ufficio scolastico territoriale, Rocco Pinneri, in una riunione del tavolo regionale qualche giorno fa, «nelle scuole del Lazio in totale sono stati chiesti 320mila banchi monoposto: 9mila sono stati già forniti dalla Città metropolitana di Roma, 18mila da altri enti come Comuni e Province o comprati dalle scuole con propri fondi, i 300mila rimanenti saranno forniti dal commissario straordinario Arcuri». Ma iniziative analoghe si registrano lungo tutto lo stivale e interessano sia i Comuni, per gli edifici scolastici del primo ciclo, sia le Province, per la gestione delle superiori.

Le scuole superiori

Alcuni enti si sono mossi addirittura prima dell’emergenza coronavirus. Ad esempio la provincia di Treviso che già a gennaio aveva preventivato un aumento degli studenti e in primavera, durante il lockdown, ha ordinato i 1.500 banchi 50 x 70 che sono stati distribuiti nei giorni scorsi. Ripercorrendo la penisola da Nord a Sud uno scenario simile è offerto dall’amministrazione provinciale di Prato che, oltre ad aver ricavato 40 aule in più, ha ordinato 720 sedie e 630 banchi, per gran parte consegnati già a luglio. Oppure da quella di Ancona che ha provveduto ad acquistare 500 sedute monoposto. Ma piano piano si è messo in marcia anche il Sud. A metà agosto la Provincia di Lecce ha annunciato di aver ottenuto un finanziamento di 183.831 euro da destinare «all’acquisto di nuovi banchi e sedie, da distribuire nei 42 Istituti superiori del territorio salentino, così da garantire il distanziamento tra i 38.847 alunni frequentanti, suddivisi in 1873 classi, su un totale di 100 immobili, tra sedi centrali e succursali». E lo stesso ha fatto la Provincia di Catanzaro che a fine mese ha annunciato un impegno di 750mila euro per «l’adeguamento e l’adattamento funzionale di spazi, ambienti e aule didattiche e la forniture di arredi e attrezzature scolastiche».

Gli interventi dei Comuni

Per le scuole elementari e medie la stessa operazione è stata effettuata dai Comuni. Di Roma – che è balzata alle cronache anche per la scelta dell’istituto comprensivo Elisa Scala, alla periferia est della capitale, di segare in due i vecchi banchi biposto per avere il doppio delle sedute – si è detto. Ma anche nelle zone più colpite dalla pandemia lo spirito d’iniziativa non è mancato. Il Comune di Brescia ha ordinato circa 1.500 banchi. Nella consegna è stata data la priorità alle scuole secondarie di I grado che ne hanno ricevuti 846. I restanti 700 sono invece andati alla primaria. E su una richiesta di 1.500 sedute si è orientato anche il sindaco di Livorno. Ancora più cospicuo l’ordine effettuato dall’amministrazione comunale di Bologna: 1.930 banchi monoposto per un costo di oltre 100mila euro, la cui consegna dovrebbe terminare entro fine 2020. E, sempre per restare in Emilia Romagna, su numeri analoghi si è assestata anche quella di Cesena che ne ha ordinati circa 2mila. Ma iniziative analoghe sono arrivate anche dal Mezzogiorno. Isole comprese. Con iniziative mini, come i 180 già consegnati a 4 istituti di Augusta (Siracusa), o maxi come i 5.400 pezzi tra banchi e sedie ordinati dal Comune di Bari per gli anni scolastici 2020/21 e 2021/22.