Contagi a scuola: siamo davvero sicuri che il pericolo arrivi da dentro?

print

da Tuttoscuola

La scuola finalmente è partita tra mille dubbi e tante difficoltà. Complessivamente però gli alunni, anche i più piccoli, hanno dato prova di rispetto delle regole e di impegno a rispettare il distanziamento indossando, se pur con qualche difficoltà, la mascherina quando si muovono fuori dal banco. Dentro la scuola docenti, personale Ata e alunni sono impegnati al massimo. Ma fuori?

Ammettiamolo: è vero che la maggior parte dei 2,5 milioni di banchi monoposto sarà consegnata nelle prossime settimane e comunque (speriamo) entro la fine d’ottobre. È pur vero che ci sono classi ancora senza banchi con alunni che dispongono soltanto della sedia. È altresì vero che in molte scuole le mascherine sono state consegnate in ritardo e, a volte, in quantità limitata; stessa sorte in qualche caso per il gel.

Il personale scolastico ha però comunque fatto il possibile per mantenere al meglio le condizioni di controllo e di gestione delle misure anticovid, anche perché tutti probabilmente hanno la consapevolezza che è la scuola il centro nevralgico della possibile ripresa del contagio.

Si vedrà nei prossimi giorni se la scuola sarà in grado di resistere, contenendo gli eventuali contagi a qualche caso isolato.

Fuori dalla scuola però, prima e dopo le lezioni, in alcune scuole non si contano gli assembramenti di genitori che si attardano a discutere, spesso senza mascherina. Sono numerosi anche gli assembramenti di studenti alle fermate dei mezzi pubblici.

Le regole che valgono per le scuole sono ignorate all’esterno, come hanno fatto notare alcuni al seggio elettorale. A scuola gli alunni non possono scambiarsi i pennarelli, ma nei seggi centinaia di elettori hanno impugnato la stessa matita per il voto, per non parlare dei documenti e delle schede passati da una mano all’altra.

L’eventuale, non auspicabile, ripresa dei contagi potrebbe avere come causa remota la scuola, ma non per quanto avviene al suo interno, ma piuttosto per certi comportamenti imprudenti tenuti al suo esterno.