Bambini malati, i pediatri: ‘No al certificato di riammissione a scuola senza tampone’

da Tuttoscuola

A scuola, almeno per quest’anno, non è consentito ammalarsi. Guai a fare un colpo di tosse, attenzione al moccio che cola dai nasini raffreddati. Basta un piccolo malanno di stagione a interdire l’ingresso a scuola per limitare la possibilità di contagio da Covid-19. Così, anche solo per un raffreddore, le famiglie dovranno tenere i propri figli a casa e allertare il pediatra che dovrà firmare il certificato medico medico che attesti il mancato contagio. Solo in presenza di tale certificato gli alunni potranno essere riammessi a scuola. I pediatri però non ci stanno: non possono firmare certificati che dicano che bambini e ragazzi visitati non hanno contratto il Coronavirus senza aver fatto fare il tampone. Così tante famiglie restano bloccate in una spirale infinita che non permette ai propri figli di tornare a scuola.

A spiegare al IlMessaggero i dubbi dei medici è Teresa Rongai, presidente della Fimp (Federazione italiana medici pediatri): “In alcuni casi i sintomi del Coronavirus sono simili a quelli di una comune influenza: febbre, dissenteria, mal di gola o congiuntivite. Di più i sintomi del Covid sono altamente generici. Detto brutalmente, questa malattia non ha ancora dei segnali precisi che ci spingono a fare una diagnosi certa. Chiarito questo, per far rientrare i bambini dopo la malattia, le scuole vogliono una certificazione che attesti che non è Covid. Ma io pediatra come faccio a saperlo se lo studente non fa il tampone? Non posso assumermi questa responsabilità, non posso poi risponderne se c’è contenzioso”.