Il piano di Azzolina: scuole sempre più digitali con laboratori d’avanguardia dove formare docenti e Ata

da La Tecnica della Scuola

“Gli eventi degli ultimi mesi hanno dimostrato come sia indispensabile investire sulla formazione di tutto il personale scolastico, senza eccezioni, per rispondere in maniera sempre più adeguata e coerente alle esigenze che tempi di innovazione digitale e di proficua rapida circolazione dei saperi impongono”: a dirlo è stata la ministra dell’Istruzione durante il question time alla Camera dei Deputati del 23 settembre.

Puntare sugli Istituti Tecnici Superiori

La ministra ha detto che è “indispensabile il rafforzamento degli Istituti Tecnici Superiori” perché “il sistema di istruzione terziaria professionalizzante degli Istituti Tecnici Superiori può essere la strategia vincente per mirare allo sviluppo delle competenze tecnologiche abilitanti e fornire le professionalità nei settori in attuale sofferenza, soprattutto in ambito scientifico e tecnologico”.

“Di particolare importanza -ha aggiunto – si rivela la partecipazione delle imprese ai processi di formazione-lavoro. Gli interventi progettuali sono volti ad estendere questo modello al altri contesti formativi e a rafforzare il posizionamento degli ITS nell’ambito delle STEM, al fine di migliorare il collegamento con le realtà imprenditoriali del Paese e colmare il gap formativo attualmente esistente”.

Migliorare le competenze digitali

Azzolina ha quindi detto che “uno dei traguardi più importanti sarà raggiunto quando ci sarà una vera e propria trasformazione digitale degli ambienti scolastici e il potenziamento delle competenze digitali degli studenti e delle studentesse, nonché di tutto il personale scolastico. L’obiettivo del Governo è, infatti, la completa transizione al digitale della scuola italiana”.

Secondo la titolare del MI, se si vuole raggiungere l’obiettivo sarà importante investire su tre misure: la trasformazione delle aule, di tutte le aule, in ambienti di apprendimento innovativi, con strumentazioni all’avanguardia; la creazione di 2.700 Digital Labs (uno per ogni scuola secondaria di secondo grado) disseminati sul territorio, laboratori di avanguardia dove formare il personale e organizzare attività didattiche innovative per gli studenti; la piena digitalizzazione dei sistemi informatici, delle banche dati e delle infrastrutture amministrative dell’istituzione scolastica.

La formazione del personale

Affrontando il tema della necessità della formazione continua del personale della scuola, Azzolina ha detto che “lavoreremo sul fronte del potenziamento delle competenze digitali attraverso: l’implementazione di curricoli per le competenze digitali in grado di istruzione; la realizzazione di uno specifico piano di formazione mirato al miglioramento delle competenze digitali dei docenti, dei dirigenti, del personale ATA; l’attivazione di una piattaforma nazionale di supporto e accompagnamento per lo sviluppo di competenze digitali della scuola italiana e di percorsi accessibili e certificabili; Iniziative progettuali mirate, per uno sviluppo a sistema e la massima diffusione di metodologie didattiche innovative”.

“Una scuola rinnovata, innovata, ricostruita” porterebbe a creare anche un’istituzione “più sicura e più accogliente. Sono certa che una scuola così, con queste caratteristiche, così pensata e realizzata, potrà di certo aiutarci anche a combattere la dispersione scolastica e a lottare per ottenere e garantire inclusività”.

Scuola più inclusiva

“L’Italia – ha proseguito – ha una legislazione avanzata in materia di inclusione scolastica. Tuttavia, cresce in modo costante il numero di alunne e alunni con disabilità, con disturbi specifici dell’apprendimento e con altri bisogni educativi speciali. Sono convinta che servano perciò risorse per creare una rete sempre più strutturata in grado non solo di accoglierli, ma anche di dare a loro e ai loro insegnanti ed educatori il necessario supporto. Per questo dovremo sostenere l’organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica attraverso il potenziamento dei Centri territoriali di supporto (CTS) e degli Sportelli Autismo, che serviranno per mettere in relazione e in comunicazione le scuole e l’amministrazione centrale e periferica”.

“Andrà inoltre creata una piattaforma dedicata all’apprendimento degli alunni con disabilità, con disturbi specifici dell’apprendimento e con altri Bisogni Educativi Speciali secondo i criteri dell’Universal Design for Learning (UDL) che possa essere punto di riferimento per i docenti, i dirigenti, le famiglie. Credo fermamente che, anche nel caso dell’inclusione, la tecnologia e i sistemi digitali potranno e dovranno essere utilizzati sempre di più e in maniera sempre più professionale, in tutte le classi, come integrazione e supporto di una didattica che possa andare incontro alle esigenze di questi studenti”.

Sconfiggere gli abbandoni

Azzolina si è quindi detta convinta che “se creiamo condizioni migliori sarà anche più facile lottare per sconfiggere la dispersione scolastica ancora troppo alta, soprattutto in particolari aree del Paese”.

Saranno quindi centrali “le attività di tutoraggio, soprattutto nelle classi dove è più alto il tasso di dispersione”. “Il tutoraggio – ha aggiunto – avverrà anche attraverso il lavoro a scuola, di docenti dedicati che possano orientare alunne e alunni nelle situazioni più a rischio. La scuola, guardando a questi ragazzi, deve ripensare la propria capacità di essere attrattiva”.