Azzolina: il Governo non può deludere docenti, studenti e famiglie

da La Tecnica della Scuola

“Le studentesse e gli studenti, i docenti, gli educatori, il personale scolastico e le famiglie ci guardano con interesse ma anche con grandi speranze ed aspettative. Non possiamo deluderli”: è terminato così il question time della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina in Commissione Istruzione alla Camera. Parlando dei fondi Ue in arrivo, comunque non prima di 7-8 mesi, la responsabile del M.I. ha tenuto a dire che per il rilancio del comparto scolastico “è necessario che una parte consistente delle risorse a disposizione nell’ambito del Recovery Fund sia destinata al capitolo Istruzione. Si tratta di un impegno che Governo e Parlamento non possono non condividere perché proprio dalla scuola passa il futuro del Paese”.

A proposito del progetto, che a breve sarà al vaglio delle commissioni parlamentari per poi essere consegnato alla Commissione europea nei primi giorni del 2021, la ministra ha detto che “le nostre idee e i nostri progetti saranno attentamente vagliati ma possiamo dire che il Governo ha già posto su di essi grande attenzione”.

Suggerimenti da cogliere

Certamente, ha continuato Azzolina, “ascolteremo con profondo spirito di collaborazione e condivisione tutti i suggerimenti che giungeranno dal Parlamento”.

Perché “se utilizziamo bene le risorse che perverranno dall’Europa potremo insieme intervenire su alcuni dei mali storici della nostra scuola: potremo lasciarci alle spalle le stagioni peggiori che l’hanno ferita più volte e l’hanno mortificata togliendole risorse e speranze. Dobbiamo guardare ad un futuro immediato in cui la Scuola possa riprendersi il proprio spazio perché è dovere di tutti far tornare la scuola al centro delle strategie, delle cure e dell’interesse del nostro Paese”.

Gli interventi da attuare

Ma quali saranno gli interventi da attuare con i soldi del Recovery Fund? Certamente, il primo ambito su cui operare sarà quello della sicurezza e quindi dell’edilizia scolastica.

“La scuola deve essere prima di tutto sicura. Non posso nascondere – ha detto la ministra – che con non poche difficoltà, negli ultimi mesi, sono stati riavviati importanti stanziamenti che ora vanno sicuramente potenziati e fatti confluire in un Piano pluriennale complessivo di efficientamento e ammodernamento degli edifici scolastici. Questo piano deve contemplare anche nuove costruzioni, realizzate secondo principi di innovazione didattica, oltre che di sostenibilità energetica e ambientale”.

Gli interventi di potenziamento – sempre con i fondi del Recovery Fund – riguarderanno anche la digitalizzazione degli istituti e la formazione del personale, la lotta agli abbandoni dei banchi, l’inclusività, la riduzione del numero di alunni per classe.

Nessun riferimento è stato fatto dalla ministri agli incrementi di organici e al rinnovo contrattuale: i finanziamenti europei del Recovery Fund non possono infatti essere utilizzati per interventi di carattere permanente che graverebbero, per il futuro, sulle casse pubbliche italiane.