Scuola, il pasticcio nomine blocca l’arrivo degli insegnanti

da la Repubblica

Corrado Zunino

ROMA – La ministra Lucia Azzolina dice che questa settimana il grande vuoto delle nomine dei docenti in cattedra, i supplenti annuali che non si vedono, sarà riempito. Le chiama, da tempo, “piccole criticità”. I numeri, ad oggi, sono questi: 40 mila nomine fatte, la fonte qui è direttamente il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e 210 mila cattedre ancora da trovare.

Il caos reclutamento a scuola è fortemente aiutato, è un dato ormai acclarato, dalle Graduatorie online  volute dalla ministra e pervicacemente difese. L’ultimo casus, esemplare, è quello di una docente di Pistoia che, per errori presenti nelle Graduatorie per le supplenze, in una settimana ha preso servizio in tre scuole diverse. Come racconta “Il Tirreno”, la professoressa Elettra Capecchi, 43 anni, di Agliana provincia di Pistoia, insegna strumento musicale. Con la sua disciplina – A030, la classe di concorso – è prassi iscriversi in diverse graduatorie. Il 17 settembre alla docente è stata assegnata una scuola media di Pistoia, ma quando, entusiasta, si è presentata in istituto le è stato detto che c’era un errore, che la scuola giusta era sì una media inferiore, ma a Casalguidi, in provincia. Bene, la prof Capecchi si è reinsediata, ha conosciuto i ragazzi, assegnato i primi compiti, ma dopo quattro giorni un collega l’ha chiamata: l’Ufficio scolastico provinciale ha ricontrollato le graduatorie, erano sbagliate. “Devi spostarti alla Raffaello di Pistoia”. Sempre una media. “E’ giusto correggere gli errori, ma va fatto alla presenza dei docenti”, dice ora la docente, “così creiamo smarrimento negli studenti”.

“L’anno scorso lavoravamo, ora siamo in fondo alla classifica”

Le nomine avrebbero dovute essere completate entro il primo settembre, ma le “piccole criticità” sono andate avanti fino a venerdì scorso, fino ad oggi. A Pistoia e a Prato, per esempio. A Firenze ci sono ancora duemila supplenti da sistemare: si pubblicano le graduatorie, rifinite nella notte, la mattina successiva. Il pomeriggio sono da ritirare. E’ accaduto nelle città metropoli: Torino, Milano, Napoli. Nei centri minori: a Cuneo, a Novara, a Ferrara. E i precari, a volte con l’aiuto dei sindacati, hanno piantonato gli Uffici scolastici provinciali per provare a vigilare sullo scempio delle graduatorie Gps: “Una delle costanti”, spiegano alla Cisl, “è scoprire in fondo alla classifica docenti che fino all’anno scorso prendevano supplenze annuali regolarmente. Quest’anno, non insegnano”.

Diletta Betti, rappresentante dei precari della provincia di Firenze: “L’Ufficio scolastico fa e disfa le nomine su posto comune. Non sappiamo più che pesci prendere. Le scuole sono nel caos più totale, manca il personale, entrare a regime sarà molto difficile”. Martina Guidotti, insegnante di Tecnologie chimiche industriali alle superiori, fino a ieri su Empoli, dice: Sapevamo che sarebbe stato un anno difficile, chi frequenta la scuola è consapevole che ad ogni aggiornamento delle graduatorie si verifica uno stallo di giorni e mesi, ma quello che sta accadendo va oltre ogni possibile immaginazione”.

La situazione è straordinariamente difficile in Lombardia. Il Coordinamento nazionale precari scuola racconta: “Graduatorie piene di errori sono state pubblicate con ampio ritardo, il 7 settembre. Molti docenti con servizio pluriennale si sono visti scavalcare da assegnisti universitari senza un giorno di servizio o da colleghi inseriti in prima fascia senza abilitazione”. Alessia Taverna, iscritta al gruppo Docenti supplenti di Milano, scrive su Facebook: “Perché vedo saltare le nomine della scuola primaria? Mancano blocchi di persone, per esempio dal numero 60 si passa al 115, poi al 350. Perché?”.

A Padova 400 reclami

All’Ufficio scolastico di Padova sono già arrivati 400 reclami e il provveditore ha assicurato: “Ho dato l’incarico di verificare tutte le posizioni”. Questo racconto arriva, invece, da Napoli: “L’ufficio scolastico ha pubblicato nella notte le assegnazioni per alcune classi di concorso della secondaria di secondo grado, con presa di servizio nello stesso giorno alle ore 8. Ho raggiunto l’istituzione scolastica e ho scoperto che la cattedra non esiste. La dirigente si è rifiutata di regolarizzare la mia posizione, negandomi la presa di servizio. Insegno Disegno tecnico e artistico e, pur essendo ai primi posti in graduatoria, ora sono senza cattedra: l’Ufficio scolastico mi ha assegnato una scuola chiusa per sanificazione, con la segreteria chiusa. Era una delle mie ultime scelte. Il secondo istituto che ho indicato è andato a un aspirante che stava tredici posizioni più in basso, la terza scelta a un collega che è a 97 posti da me”.
A Napoli, assicurano altri precari, hanno sbagliato anche le somme algebriche dei punteggi. Il Coordinamento nazionale di Scienze della Formazione primaria Nuovo ordinamento evidenzia la situazione in Veneto. Così: “Registriamo irregolarità di punteggi e procedure, e nessuna risposta ci sta arrivando dagli Uffici scolastici delle province. Diversi aspiranti si sono ritrovati con un punteggio falsato per errori di sistema, per errori umani. Numerosi docenti, che hanno dichiarato correttamente i propri titoli, ora si vedono scavalcati da colleghi con punteggi superiori a quelli reali”. Ancora, la docente Monica Batifollo: “In una classe di concorso mi sono ritrovata con 140 punti in meno, quindici anni di lavoro, tutti documentati, buttati a mare in un attimo”.