Non serve spray per l’uso dei libri e quaderni in classe

da Il Sole 24 Ore

di Eu.B.

Repetita iuvant. Aggiornando le Faq pubblicate sul suo sito internet il ministero dell’Istruzione ribadisce, ad anno scolastico iniziato, alcune istruzioni sulle regole da tenere in classe che aveva già fornito, spesso in tandem con il Comitato tecnico scientifico (Cts) del ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità (Iss), prima dell’inizio delle lezioni. Ad esempio che i docenti non devono utilizzare uno specifico prodotto per trattare le superfici cartacee (ad esempio quaderni, libri, fogli, testi, album) e gli strumenti che si usano in classe per la didattica (ad esempio penne, astucci, matite, righelli). Basta la semplice igienizzazione delle mani.

Niente spray ad hoc peer libri e quaderni
Il ministero ricorda come il Cts non abbia «mai previsto l’utilizzo dello spray (o gel) idroalcolico nella gestione del materiale cartaceo o didattico, che può essere maneggiato tranquillamente, anche senza l’uso di guanti». Rispondendo a un quesito di viale Trastevere lo stesso Comitato tecnico scientifico – si legge nella Faq – «ha ribadito che è sufficiente il rispetto delle misure generali di comportamento per il contenimento del contagio da SARS-CoV-2, in particolare la frequente igienizzazione delle mani».

Indagine epidemiologica nelle scuole
Nel rispondere a un altro quesito il dicastero guidato da Lucia Azzolina sottolinea che spetta al referente scolastico per il Covid-19 il compito di «comunicare al Dipartimento di prevenzione se si verifica un numero elevato di assenze improvvise di studenti in una classe o di insegnanti». Dipartimento di prevenzione che, a sua volta, effettuerà «un’indagine epidemiologica per valutare le azioni di sanità pubblica da intraprendere, tenendo conto della presenza di casi confermati nella scuola o di focolai di Covid-19 nella comunità». Anche ai fini di disporre eventuali lockdown a livello locale.

Con il figlio in quarantena scatta lo smart working
Il genitore dipendente ha diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile per tutto o parte del periodo corrispondente alla durata della quarantena del figlio convivente, minore di 14 anni, disposta dal Dipartimento di prevenzione della Asl competente territorialmente, a condizione che il contatto si sia verificato all’interno del plesso scolastico. A precisarlo è lo stesso ministero dell’Istruzione che aggiunge: «La misura è valida fino al 31 dicembre 2020». Per i lavoratori che non possono utilizzare lo smart working in alternativa è previsto l’accesso ai congedi retribuiti al 50 per cento. Sempre fino a fine 2020.