Grazie Prof. … di tutto il Mondo

“GRAZIE PROF. … DI TUTTO IL MONDO”: INCONTRO ONLINE CON I VOLONTARI E GLI STUDENTI DI INTERCULTURA IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DEGLI INSEGNANTI

Lunedì 5 ottobre 2020, h. 15:00 -16:00; conduce il maestro giornalista Alex Corlazzoli

In occasione della Giornata Mondiale degli insegnanti di lunedì 5 ottobre, Intercultura organizza una diretta online per raccontare il rapporto che si instaura tra i ragazzi e i docenti durante le esperienze di studio all’estero.

Con Alex Corlazzoli, maestro, esperto di scuola e giornalista, insieme con i ragazzi di Intercultura appena rientrati da programmi di mobilità studentesca all’estero, sarà possibile viaggiare alla scoperta di curiosità e caratteristiche della Scuola in diverse parti del mondo, in particolare saranno affrontati i temi relativi al rapporto insegnanti-studenti:

  • Il ruolo chiave degli insegnanti nella formazione delle giovani generazioni
  • “Cultura che vai, insegnante che trovi”: da amico a mentore, come varia il ruolo del docente nelle diverse culture
  • “Quel che davo per scontato”: il diritto all’accesso all’istruzione prima ancora di un dovere, una realtà ancora da raggiungere in diverse aree del mondo

Per iscriversi gratuitamente all’incontro online, basta cliccare questo link: https://zoom.us/webinar/register/WN_klFzb5W8QDutzGfyk4jIfA

La Giornata degli Insegnanti commemora la sottoscrizione delle Raccomandazioni dell’UNESCO sullo status di insegnante, la principale  struttura di riferimento per i diritti e le responsabilità dei docenti su scala mondiale, ed ha come obiettivo fondamentale quello di suscitare riflessioni sul ruolo dei professionisti della formazione, sulle sfide che affrontano quotidianamente, sulle difficili condizioni di lavoro a cui sono spesso sottoposti.

Con l’adozione dell’Obiettivo 4 di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, “Istruzione di qualità”, gli insegnanti vengono riconosciuti come soggetti chiave per l’attuazione dell’Agenda 2030 sull’educazione. Il loro impegno infatti è fondamentale per fornire  un’educazione di qualità, equa ed inclusiva e opportunità di apprendimento per tutti, con l’obiettivo di incrementare il livello di alfabetizzazione globale e ridurre l’abbandono scolastico precoce,  contribuendo a migliorare la vita delle persone e a raggiungere lo sviluppo sostenibile.

Intercultura aderisce all’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASVIS), l’iniziativa nata per far crescere nella società italiana la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda globale per lo sviluppo sostenibile. L’Alleanza riunisce attualmente oltre 160 tra le più importanti istituzioni e reti della società civile italiana. Intercultura, in particolare, attraverso la diffusione del proprio Progetto educativo rivolto a studenti, famiglie, scuole, volontari, persegue il raggiungimento degli obiettivi 4.7 e 16:

  • ISTRUZIONE DI QUALITÀ PER TUTTI: Entro il 2030, assicurarsi che tutti gli studenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso, tra l’altro, l’educazione per lo sviluppo sostenibile e stili di vita sostenibili, i diritti umani, l’uguaglianza di genere, la promozione di una cultura di pace e di non violenza, la cittadinanza globale e la valorizzazione della diversità culturale e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile;
  • PACE E GIUSTIZIA: Promuovere società pacifiche e più inclusive per uno sviluppo sostenibile; offrire l’accesso alla giustizia per tutti e creare organismi efficienti, responsabili e inclusivi a tutti i livelli

Nel corso dell’incontro online una rappresentanza degli studenti di Intercultura rifletterà assieme ad Alex Corlazzoli proprio su queste due tematiche, ovvero i diversi tipi di relazione tra alunno e docente nelle varie parti del mondo e il tema del diritto all’accesso universale  all’istruzione.

Claudio, Elisa, Claudia e Laura sono quattro ex partecipanti (le ragazze ora iscritte al quinto anno di liceo, Claudio al primo anno di università) che hanno partecipato a un programma al’estero con Intercultura Quattro i Paesi del mondo in cui hanno trascorso il loro anno scolastico: quattro tipologie totalmente differenti di rapporti instaurati con i propri professori.

Così Claudio, un anno in Indonesia. “Il rapporto con gli insegnanti in Indonesia è di assoluto rispetto, ma non derivante dal timore, bensì rispetto genuino verso un superiore. Si capisce sin da subito come gli studenti indonesiani capiscano quanto possono imparare dai loro insegnanti. Un evento che mi ha stupito molto è stato quando il giorno del compleanno di un insegnante gli studenti abbiano organizzato una festa a sorpresa, con musica, torta e tanto cibo; questo a riconferma del fatto che tra i due soggetti non c’è astio, bensì stima e amicizia”.

Claudia, rientrata da pochi mesi dalla Cina, racconta il rapporto tra insegnante e studente, notoriamente basato sull’autorità del primo sul secondo:  “In Cina il rapporto che si instaura con un docente è molto diverso da quello che si ha con i professori qui in Italia perché ci si rivolge ai docenti con fare molto più formale. In Italia è consueto salutare l’insegnante quando entra in classe alzandosi, ma mai mi era capitato di dover ringraziarlo a fine lezione. Questa cosa mi ha molto colpito e mi fa capire quanto sia importante il valore dell’istruzione, cosa che gli studenti italiani danno per scontato e vedono spesso solo come un diritto e non un dovere. Ho notato questa grande differenza, infatti se qui in Italia si prende un brutto voto, gli studenti tendono a scaricare la colpa su simpatie o antipatie del professore, mentre gli studenti cinesi incolpano loro stessi del mancato o non sufficiente impegno e fanno il possibile per rimediare. Purtroppo, però, non c’è molto spazio per l’iniziativa dello studente, il cui unico impegno è studiare e ascoltare ciò che dice chi sta dall’altro lato della cattedra senza mai contraddirlo. Personalmente preferisco il metodo italiano perché dà più spazio alle proposte degli alunni e spronandoli e stimolandoli all’apprendimento. Ciò nonostante ho avuto l’occasione di provare diverse lezioni di arte, scienze sport e aeronautica che non avevo mai provato prima: simulazioni di volo, lezioni di scienze con gli esperimenti proprio come quelli che si vedono nei film,osservazione e riproduzione di elementi naturali.”

Laura, un anno in Svezia, invece ha potuto sperimentare un approccio più “comunitario” dove studente e insegnante collaborano di pari passo, a volte comodamente vestiti in pigiama durante le lezioni:  “A distanza di qualche mese dal mio rientro, sono ancora convinta del fatto che più di tutti è stato il mio professore di scienze sociali, Peter, ad avere un’influenza significante non solo durante il mio percorso all’estero ma anche nel mio viaggio di vita. Lui ha percorso con me ogni attimo dell’anno, regalandomi libri in svedese, creando lezioni private per me, raccontandomi man mano ogni peculiarità della Svezia, della Scandinavia e dell’Europa in generale. Dai suoi insegnamenti ho formato il mio pensiero riguardo gli interessi della comunità, soprattutto dei giovani. Ho ammirato una comunità scolastica in cui tutti sono benvenuti, in cui gli stranieri hanno un supporto in più per integrarsi nella società, in cui grandi e piccoli hanno la possibilità di esprimersi e, non meno importante, di avere un ruolo fondamentale per crescere e per far crescere gli altri. E’ questa la scuola che sogno: una scuola fatta di equilibrio, dove chiamarsi per nome non è sinonimo di maleducazione, dove vestirsi in pigiama non è sinonimo di disinteresse, dove chiedere aiuto non è sinonimo di ignoranza”.

Elisa, infine, porta la sua testimonianza derivante dai mesi trascorsi a scuola negli USA dove il rapporto con i docenti è improntato sull’informalità: “Posso dire di esser stata molto fortunata di trovarmi in una scuola americana che già aveva ospitato studenti stranieri. In generale fin da subito mi hanno aiutata per i vari problemi che si incontrano all’inizio dell’anno scolastico: la lingua, l’orientamento nell’istituto, farmi sentir parte della comunità scolastica. Con loro ho potuto relazionarmi facilmente, senza paura di giudizi e con lo stesso linguaggio di quando si parla ad un amico. Il rapporto quindi era informale. Il metodo di studio americano è molto più semplice rispetto a quello italiano, però al contrario serve molta concentrazione durante le lezioni. Infatti grazie all’attento ascolto e allo svolgimento di esercizi in classe, io quando uscivo dalla classe e dovevo preparami per una verifica, a casa dovevo solo rileggere gli appunti presi. All’inizio ovviamente è stato più difficile perché avevo dei problemi con la lingua ma dopo averci preso la mano  in poche settimane ho avuto dei risultati davvero grandiosi”.

L’Associazione Intercultura Onlus (www.intercultura.it)

Intercultura è un Associazione di volontariato senza scopo di lucro, fondata in Italia nel 1955, eretta in Ente Morale posto sotto la tutela del Ministero degli Affari Esteri e riconosciuta con decreto dal Presidente della Repubblica (DPR n. 578/1985). L’Associazione è gestita e amministrata da migliaia di volontari, che hanno scelto di operare nel settore educativo e scolastico, per sensibilizzarlo alla dimensione internazionale. È presente in 161 città italiane ed in 65 Paesi di tutti i continenti, attraverso la sua affiliazione all’AFS ed all’EFIL. Ha statuto consultivo all’UNESCO e al Consiglio d’Europa e collabora ad alcuni progetti dell’Unione Europea. Ha rapporti con i nostri Ministeri degli Esteri e dell’Istruzione, Università e Ricerca. A Intercultura sono stati assegnati il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio e il Premio della Solidarietà della Fondazione Italiana per il Volontariato per oltre 40 anni di attività in favore della pace e della conoscenza fra i popoli. L’Associazione promuove, organizza e finanzia scambi ed esperienze interculturali, inviando ogni anno centinaia di ragazzi delle scuole secondarie a vivere e studiare all’estero ed accogliendo nel nostro paese altrettanti giovani di ogni nazione che scelgono di arricchirsi culturalmente trascorrendo un periodo di vita nelle nostre famiglie e nelle nostre scuole. Inoltre Intercultura organizza seminari, conferenze, corsi di formazione e di aggiornamento per Presidi, insegnanti, volontari della propria e di altre associazioni, sugli scambi culturali. Tutto questo per favorire l’incontro e il dialogo tra persone di tradizioni culturali diverse ed aiutarle a comprendersi e a collaborare in modo costruttivo.