Covid scuola, cosa fa il docente se la classe va in quarantena?

da La Tecnica della Scuola

In quarantena la classe, in quarantena il docente, come da buon senso.

Chi valuta la necessità della quarantena? Il documento ministeriale “Linee operative per la gestione di casi e focolai nelle scuole” attribuisce al Dipartimento di Prevenzione (DdP) il compito di prescrivere la quarantena ad alunni e docenti entrati in contatto con un caso positivo sulla base dell’esito dei tamponi e dell’analisi dei vari cluster di contagio sul territorio. E sarà sempre il DdP dell’ASL a decidere quanta porzione di scuola dovrà interrompere le attività, se solo una parte o l’istituto intero.

Il documento ministeriale

Ecco uno stralcio del documento: “La valutazione dello stato di contatto stretto è di competenza del DdP e le azioni sono intraprese dopo una valutazione della eventuale esposizione. Se un alunno/operatore scolastico risulta COVID-19 positivo, il DdP valuterà di prescrivere la quarantena a tutti gli studenti della stessa classe e agli eventuali operatori scolastici esposti che si configurino come contatti stretti. La chiusura di una scuola o parte della stessa dovrà essere valutata dal DdP in base al numero di casi confermati e di eventuali cluster e del livello di circolazione del virus all’interno della comunità. Un singolo caso confermato in una scuola non dovrebbe determinarne la chiusura soprattutto se la trasmissione nella comunità non è elevata”.

Che tipo di lavoro in quarantena?

A questo punto, immediatamente collegata alla questione quarantena ne nasce un’altra: cosa fa il docente in quarantena, che, peraltro è in malattia? Ne abbiamo parlato per esteso in un altro articolo, dove abbiamo spiegato che anche il presidente dell’Associazione nazionale presidi Giannelli si interroga sul tema: ”Se una classe va in quarantena, il docente che fa? Può fare lezione? Se sì, come? In presenza o distanza? E la distanza come si gestisce? Se invece non potrà lavorare, allora andrà nominato un supplente?” “Ne abbiamo discusso – conclude – senza trovare soluzioni. Ma il Ministero deve darci indicazioni chiare su come regolarci“.