Il Tar dà ragione a De Luca Il concorso però si fa lo stesso

print

da ItaliaOggi

Carlo Forte

La sospensione delle attività didattiche e delle riunioni degli organi collegiali disposta dal presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, è legittima. Lo ha stabilito la V sezione del Tar della Campania con un’ordinanza pubblicata ieri (01922/2020). Ma nonostante la chiusura delle scuole le prove del concorso straordinario, previste per giovedì prossimo in Campania e nel resto d’Italia, si terranno regolarmente. Il differimento delle prove era stato chiesto dal Pd, dalla Lega, che denuncia i rischi legati soprattutto ai trasporti, e dai sindacati, ma la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina è stata irremovibile. Resta il fatto, però, che la scuola è un luogo sensibile per quanto riguarda il rischio da contagio Covid. E secondo il Tar Lazio la decisione di De Luca è irreprensibile.

Il collegio ha argomentato la pronuncia spiegando che la misura adottata dal presidente della regione Campania, con l’ordinanza 79/2020, è diretta alla tutela della salute pubblica minacciata dall’aumento esponenziale dei casi positività al Covid 19 determinata dalla riapertura delle scuole. Positività che si è «verificata non solo limitatamente alla sede intrascolastica» si legge nell’ordinanza «ma anche con riguardo ai contatti sociali necessariamente indotti dalla didattica in presenza».

Secondo il Tar la misura adottata dal governatore campano rispetta anche il canone di proporzionalità in ragione «della progressiva saturazione delle strutture di ricovero e cura, su base regionale, per effetto della diffusione del contagio, ben rilevante anche in ottica di prevenzione dell’emergente rischio sanitario».

In buona sostanza, dunque, la sospensione delle attività didattiche non è dovuta solo al mero rischio di contagio all’interno delle scuole, ma anche e soprattutto all’aumento delle occasioni di contagio dovute ai contatti sociali che derivano dagli spostamenti, dagli assembramenti davanti alle scuole prima e dopo l’inizio delle lezioni, dall’affollamento dei mezzi pubblici e dai tanti episodi di violazione delle norme sanitarie che rischiano di mandare in tilt gli ospedali.