Concorso straordinario al via tra contagi in forte risalita, coprifuoco e didattica a distanza in diverse Regioni

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da OrizzonteScuola

Di Ilenia Culurgioni

Contagi Covid in forte risalita: nelle ultime 24 ore sono 15.199 i casi positivi con 177.848 tamponi, 127 i morti. Domani al via il concorso straordinario tra coprifuoco, didattica a distanza in diverse scuole e misure ancor più restrittive in diverse Regioni.

Nessuno stop al concorso ‘della discordia’ per gli insegnanti precari ai nastri di partenza domani alle 8. Dopo mesi di polemiche iniziano le prove scritte, che termineranno il 16 novembre. I posti messi a bando sono 32mila,64.563 le candidate e i candidati. “Nella prima giornata – fa sapere il ministero dell’Istruzione confermando l’avvio della procedura – sono attesi 1.645 partecipanti su tutto il territorio nazionale“. Previsto un rigido protocollo di sicurezza con misurazione della temperatura all’ingresso, obbligo di indossare sempre e correttamente la mascherina, nessun assembramento, rispetto della distanza di sicurezza. Tutte le misure non sono servite a placare gli animi dei no per questo concorso in piena pandemia.

Concorso ‘follia’

Questo concorso è una follia fatto in questo momento di pandemia e il rischio è che ci siano enormi contenziosi“, denunciano i sindacati Flc Cgil, Uil, Snals, Gilda, Cisl. Una follia è stato definito anche dalla Lega, che ha chiesto (supplicato) il rinvio. “Un appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, affinché considerata la situazione, considerati gli appelli unanimi di vari consigli regionali, sindacati, parlamentari e decine di migliaia di lavoratori, possa prendere in considerazione la possibilità che questo concorso, descritto come una bomba epidemiologica anche da medici e virologi, possa essere rinviato“, è l’appello dell’onorevole Rossano Sasso.

Sulla stessa linea il senatore del Pd, Francesco Verducci: “Incredibile che il concorso straordinario non venga sospeso. La ministra Azzolina si assume una responsabilità enorme“, ha affermato il senatore, che da tempo chiedeva il rinvio e l’assunzione dei precari per titoli e servizi.

Coprifuoco e didattica a distanza

E sono diverse le Regioni che nelle ultime ore stanno emanando nuove ordinanze con misure ancora più restrittive di contagio.

La Lombardia, con ordinanza 623 del 21 ottobre, ha deciso di far partire da lunedì la didattica a distanza per tutti gli studenti delle classi superiori, con la raccomandazione per gli altri istituti “di realizzare le condizioni tecnico-organizzative nel più breve tempo possibile, per lo svolgimento della didattica a distanza“.

Nel Lazio si va verso il coprifuoco dalle 24 alle 5 e l’attivazione della Dad per i ragazzi delle classi terze, quarte e quinte delle superiori (al 50%) e all’Università (al 75%) da lunedì 26 ottobre.

La Regione Piemonte ha introdotto l’obbligo per le classi dalla seconda alla quinta della scuola secondaria di secondo grado, di seguire per almeno il 50% dei giorni la didattica digitale a distanza, in alternanza con la presenza in aula.

In Campania le attività didattiche in presenza sono state sospese: lunedì dovrebbero riniziare nelle primarie, ma ci sono forti dubbi per il rialzo dei contagi. “Le Asl – ha detto con preoccupazione l’assessore all’istruzione Lucia Fortini – hanno portato dati per niente incoraggianti sui contagi a scuola”.

Didattica a distanza al 50% da lunedì pure nelle classi delle secondarie di secondo grado della Liguria, come previsto dall’ordinanza regionale del 20 ottobre.

Possibile blocco in Sardegna, dove il governatore Christian Solinas avverte: “Se nelle prossime ore il numero dei contagi aumenterà ancora e quello dei ricoveri continuerà a salire con il trend attuale, saremo pronti a intervenire in maniera radicale“, pensando a uno stop regionale di 15 giorni.

Ed è zona rossa ad Alzano, sede di concorso: l’Usr per la Campania ha predisposto lo svolgimento delle prove a Napoli. E ciò che è successo ad Alzano potrebbe accadere in altre parti del Paese, sedi d’esame.

Domani il concorso, nonostante tutto, si farà, e d’altra parte la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina non ha mai avuto dubbi su questo, confermando a più riprese la necessità di espletare le procedure concorsuali per avere poi meno precari in cattedra il prossimo anno scolastico.