Lettera ai Ministri di Istruzione e Salute

Roma, 21 ottobre 2020

Al Ministro della salute 
On. Roberto Speranza  
Lungotevere Ripa, 1 
ROMA 
segreteriaministro@sanita.it  

Al Ministro dell’istruzione  
On. Lucia Azzolina 
Viale di Trastevere, 76/A 
ROMA
segreteria.azzolina@istruzione.it


On. Ministri, 

dall’inizio dell’anno scolastico i dirigenti delle scuole, riattivata la didattica in presenza, sono impegnati in prima linea sul fronte della prevenzione e della gestione dei casi da COVID-19, garantendo in ogni momento la collaborazione con i dipartimenti di prevenzione delle ASL territorialmente competenti prevista dal Protocollo del 6 agosto 2020 e dalle Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia contenute nel Rapporto n. 58 dell’I.S.S. del 21 agosto scorso.  

Con ritmo sempre più incalzante, pervengono da parte degli iscritti a questa Associazione – la più rappresentativa della dirigenza scolastica – segnalazioni di gravi criticità riguardanti le modalità di interlocuzione tra le scuole e le ASL che rendono estremamente difficoltosa la gestione delle misure necessarie a garantire il regolare svolgimento delle attività didattiche.  

Tali criticità discendono dalle evidenti difformità delle prassi attuate dalle stesse ASL nel trattamento dei casi sospetti e sintomatici rispetto a quanto previsto dal Rapporto I.S.S. n. 58, documento peraltro recepito dall’art. 1, c. 4, lettera a) del D.P.C.M. 7 settembre 2020. Molte volte, infatti, le ASL non hanno comunicato alle scuole i nominativi dei lavoratori e degli studenti interessati dai provvedimenti di quarantena; in alcuni casi i dirigenti scolastici, acquisite decisioni di natura sanitaria esclusivamente in forma verbale, sono stati costretti a comunicare i relativi provvedimenti alle persone coinvolte facendosi carico, di conseguenza, di atti che non sono – e non possono essere – di loro competenza; in altri ancora, registrandosi grandi ritardi nella realizzazione dell’indagine epidemiologica e nella conseguente comunicazione degli esiti, la conferma ufficiale della presenza di casi positivi è giunta alle scuole, con pretesa di valore retroattivo, solo successivamente al momento della comunicazione ai dipendenti e alle famiglie incrementando il rischio di contagio e creando grave disorientamento; è accaduto anche, paradossalmente, che alcune ASL abbiano richiesto alle scuole di effettuare la valutazione dello stato di “contatto stretto”, operazione di esclusiva competenza del dipartimento di prevenzione.  

Stiamo assistendo, pertanto, a un “corto circuito” procedurale che riguarda l’intera area del Paese e che dimostra che gli automatismi disegnati dal protocollo nella gestione dei casi di contagio non si sono mai innescati. Va anche detto che ciò si sta verificando non certo per responsabilità delle scuole che si attengono, con scrupolo, alle disposizioni che le riguardano. 

Pur in considerazione del fatto che si tratta di materia concorrente sulla quale si innestano le competenze di Stato e Regioni, è altrettanto vero che, tenuto conto del preoccupante aumento dei contagi, sarebbe opportuno che in procedimenti in cui intervengono più attori riconducibili ad amministrazioni diverse si registrasse piena convergenza sulle modalità di comunicazione e di azione. Sarebbe parimenti opportuno che, così come è avvenuto nelle scuole per garantire l’applicazione delle misure di contenimento del contagio, si potenziassero con organico aggiuntivo i presidi presso le ASL preposti alla gestione dei casi e dei focolai riguardanti il contesto scolastico. 

Tali interventi, alla luce dell’emergenza epidemiologica, sono di somma importanza e richiedono una urgente e unitaria risposta da parte delle autorità centrali. 

Certo del Loro interessamento su una questione così delicata e che coinvolge i nostri giovani, già duramente provati dai mesi di lockdown, confido in iniziative che possano porre rimedio alle criticità dianzi illustrate. 

Cordiali saluti. 

Il Presidente Nazionale ANP
Antonello Giannelli