Gissi (Cisl), situazione di guerra e incapacità politica

da Tuttoscuola

Sulle bozze del nuovo DPCM che circolavano da alcuni giorni, la segretaria generale della CISL-Scuola in un’intervista all’Ansa ha usato toni duri, senza risparmio di colpi.

La scuola nelle mani della politica rischia di essere dilaniata e devastata e con lei il futuro dei nostri ragazzi. In una situazione “bellica”, come quella che stiamo vivendo, mi sarei aspettata una procedura super partes in grado di realizzare da subito e in modo inderogabile le indicazioni delle autorità sanitarie”.

Il suo non è tanto un attacco alla ministra Azzolina quanto, piuttosto, una dura critica al sistema istituzionale del nostro Paese, prigioniero di una grande bagarre di interpretazione delle numerose delibere del CTS, dove “ogni soggetto difende le proprie prerogative e si rigira in un groviglio di giustificazioni”.

Con riferimento al non facile rapporto con il Ministero, la Gissi precisa che “Alle nostre rimostranze e in frugali incontri, le dichiarazioni sono state all’insegna del ‘abbiamo tutto sotto controllo’”.

La sindacalista elenca in modo impietoso gli impegni e gli annunci degli ultimi mesi:

“Prima ci hanno detto che era tutto pronto grazie al cruscotto che avrebbe determinato le misure per il distanziamento in ogni aula, poi c’è stata la moda del centimetro più o meno per costruire nuovi spazi e poi ancora è arrivata l’interpretazione del metro tra le rime buccali in attesa dei banchi monouso, dei quali non sappiamo più nulla. Per ultimo, ed era uno degli argomenti che da maggio si discuteva, la mobilità territoriale che risente dei ritardi negli investimenti come hanno denunciato in ogni riunione gli EELL”.

La Gissi esprime tutta la sua delusione per la mancanza di un DPCM e di un provvedimento economico straordinario dedicati esclusivamente alla scuola con due livelli di programmazione: uno per garantire la presenza in classe con il potenziamento delle infrastrutture materiali e immateriali e un altro per “la gestione calibrata con attività da remoto che doveva prevedere un grande potenziamento dei devices e della copertura di rete e ancora una volta il personale per garantire sia la presenza in classe che la Didattica digitale integrata”, afferma la Gissi che forse per una dimenticanza non cita la formazione su questo fronte del personale in servizio, che certamente considera fondamentale.

La Gissi conclude con amarezza e sconforto: “Direi che bisogna dire basta e in modo definitivo. Non si affronta una vera e propria situazione di guerra con la baionetta e all’arma bianca, gli eroi del Risorgimento avrebbero fatto di meglio sicuramente”.