Stipendi ai precari della scuola, il ministero si muove, forse, tardi e male

Dopo che da settembre migliaia di insegnanti precari non ricevono lo stipendio

dopo che la CUB Scuola Università e ricerca ha sollevato il caso e organizzato diffide e ricorsi

il ministero scopre il problema e, in data 6 dicembre, manda istruzioni alle scuole (alleghiamo il testo in questione) per “risolvere” questa situazione allucinante.

In pratica, i precari della scuola e, in particolare quelli sino al termine delle attività didattiche o su supplenze temporanee, in moltissimi casi non si sono visti retribuire, sono stati costretti a ricorrere a prestiti, hanno affrontato, ed affrontano, difficoltà di ogni genere.

Questo dopo che già è stato loro sottratto il pagamento delle ferie, un diritto che per chi è in basso nella piramide dei lavoratori della scuola, con ogni evidenza, non vale più.

Un ministro che si è distinto per trovate incredibili quali il prolungamento dell’orario di insegnamento e che ha fatto vanto delle meraviglie della scuola informatizzata, è riuscito nell’incredibile impresa di non garantire le banalissime retribuzioni ai lavoratori della scuola.

La CUB Scuola che in questo periodo ha operato contro questa indecenza ed ha organizzato, ed organizza, ricorsi contro il ritardo continuerà la sua iniziativa per garantire i diritti dei colleghi precari nella consapevolezza che un torto fatto al segmento più debole della categoria è doppiamente inaccettabile.

Per la CUB Scuola Università Ricerca

Cosimo Scarinzi