Vertice maggioranza, rischiano di chiudere anche le medie. Nuova riunione prevista per sabato

da OrizzonteScuola

Di redazione

Terminato l’incontro a Palazzo Chigi tra i capi delegazione della maggioranza, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina e il capo del governo, Giuseppe Conte. La riunione, secondo indiscrezioni, sarebbe stato chiesto dalla titolare del dicastero di Viale Trastevere.

Sul tavolo, il dilemma che complica la vita dell’esecutivo: come gestire la scelta di non chiudere le scuole elementari e medie, ma nello stesso garantire ai governatori la possibilità di decretare la didattica a distanza.

Un punto sulle diverse situazioni nel Paese, dunque, ma con una base di partenza precisa: per la ministra, le scuole vanno tenute aperte, come del resto in Francia e in Germania, entrate in  lockdown ma fatta salva la possibilità per i ragazzi di restare sui banchi.

Una linea condivisa dai 5 Stelle –“è l’ultima cosa che il governo deve chiudere”, ripete Alfonso Bonafede agli alleati di governo – e anche da Italia Viva, da sempre per le scuole aperte. “I nostri ragazzi, tutti, hanno bisogno della scuola in presenza”, ha detto anche oggi Teresa Bellanova, ma non tutta la  maggioranza è così categorica alla luce dei dati sul contagio.

Scuola aperta che, però, si scontra con i numeri dei contagi di alcune Regioni. Infatti, nel pomeriggio circolano voci sulla possibile didattica a distanza anche per le medie, almeno per le Regioni con Rt più elevato.

Dal vertice non è stata assunta una decisione conclusiva, secondo quanto riferita da Conte si è trattato “solo di un confronto sulla situazione Covid e sui dati disponibili, soprattutto in legame al tema scuola“. Inoltre, la linea della ministra Azzolina non coincide con quella più rigorista del ministro della Salute, Roberto Speranza che può contare su  una parte del PD.

La fotografia settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità di oggi, però, è drammatica: 11 regioni a rischio (con Lombardia e Piemonte che  oltrepassano la soglia del Rt2) e uno scenario in evoluzione verso il  4, quello peggiore.

La decisione di intervenire sull’apertura o chiusura delle scuole medie resta demandata ancora una volta alle Regioni, in una logica di lockdown a macchia di leopardo sulla base dell’andamento epidemiologico differenziato.

Ad avvalorare questa ipotesi la decisione dell’Umbria, che nella giornata di oggi ha chiuso sia le scuole secondarie di II che di I grado.

Le parti si sono dati appuntamento per domani, sabato 31 ottobre. Una riunione, si specifica, ”per capire quali scelte definitive prendere su scuola”. Italia Viva ha stigmatizzato la “scelta di concedere alle regioni di andare avanti in ordine sparso sulle chiusure scolastiche. Le ministre hanno chiesto di conoscere il peso della curva epidemiologica sul trasporto rispetto alla scuola”.

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