Scuola, altre quattro regioni con le superiori tutte da casa

da la Repubblica

Corrado Zunino

In attesa di sapere cosa ne sarà di medie, elementari e infanzia sull’intero territorio italiano, altre tre regioni mandano in Didattica a distanza tutti gli studenti delle scuole superiori. Dalla prima alla quinta. Sono il Piemonte e la Basilicata, i loro presidenti hanno già firmato l’ordinanza, e le Marche, la cui decisione sarà resa pubblica domani mattina. L’Umbria ha deciso per le lezioni a distanza sia delle medie superiori che di quelle inferiori.

Il presidente Alberto Cirio ha deciso che in Piemonte, da lunedì 2 novembre e fino al 24, il carico dei bus tornerà al 50 per cento e nelle scuole superiori l’attività didattica in presenza “è sospesa”, fatte salve “le attività curricolari di laboratorio” (gli istituti professionali, su tutti) e gli alunni con bisogni educativi speciali. Per mantenere i ragazzi disabili in classe, c’è stato un intervento del ministero dell’Istruzione regione per regione.

Nelle Marche il presidente Francesco Acquaroli ha anticipato: “I dati trasmessi dall’Ufficio scolastico confermano una maggiore circolazione virale e un incremento costante di contagi nelle comunità scolastiche: 555 casi di positività al Covid-19 sono ascrivibili a studenti e 183 al personale della scuola”. La stessa situazione rilevata in Puglia, nelle scorse ore. Per questo le Marche da martedì 3 novembre portano tutte le superiori, statali e paritarie, in remoto. Ancora, da lunedì 2 saranno chiuse le scuole di secondo grado con un provvedimento di Vito Bardi, presidente della Basilicata.

Adesso sono dieci le Regioni con le superiori al 100 per cento in Dad: ci sono anche LombardiaAbruzzoCampaniaPugliaCalabriaSicilia e Sardegna. La Campania, con Vincenzo De Luca, ha chiuso tutti i cicli. La Puglia, con il presidente Michele Emilianoha tenuto in classe solo le materne.