Al via un ciclo di incontri per la didattica nell’emergenza

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

La nuova fase dell’emergenza sanitaria ha cambiato di nuovo la pianificazione dei percorsi didattici e gli orari nelle classi nelle scuole, oltre agli arredi e all’uso degli
ambienti funzionali, come i laboratori e gli spazi comuni.

Gli insegnanti e i dirigenti scolastici sono obbligati ad una nuova configurazione didattica, cercando di diversificarla, per dare ascolto ai differenti bisogni degli studenti.In questo contesto di emergenza il Movimento piccole scuole Indire, che ha accolto la proposta del gruppo “Classi Aperte” del Movimento di cooperazione educativa, ha organizzato un ciclo di webinar per supportare i dirigenti scolastici e gli insegnanti.

Il primo appuntamento è in programma il 5 novembre. L’obiettivo è sperimentare nuove modalità per organizzare attività di gruppo e cooperative, laboratori e uscite didattiche, creare situazione di ascolto e di dialogo con gli alunni, diversificare il lavoro e i materiali didattici, ripensare gli spazi e i tempi per una scuola nel territorio. Sullo sfondo di questa proposta ci sono la Pedagogia dell’Emancipazione, promossa dal Movimento di cooperazione educativa, che le scuole possono compiere attraverso la realizzazione dell’assemblea di classe esercizio di democrazia nelle classi, l’adozione alternativa del libro di testo, la pratica del lavoro a classi aperte e del laboratorio, la valutazione formativa.

A ciò si aggiunge la visione di Piccola scuola come di Scuola di prossimità sviluppata da Indire, nell’ambito del Movimento piccole scuole che, con i suoi assi fondamentali (curricolo e territorio, spazi didattici aperti e diffusi, relazione amplificata dalle tecnologie con la famiglia e con l’amministrazione locale), si consolida come modello di comunità educante.

Di seguito il programma dei webinar:

5 novembre (ore 17.00-19.00): Le aperture nello spazio della classe. Aperture per una pedagogia dell’emancipazione; i 4 passi a scuola del Movimento di cooperazione educativa (Giancarlo Cavinato; Mce); Pedagogia differenziata per una scuola inclusiva (Enrico Bottero, pedagogista); Esempi di gruppi eterogenei: il piano di lavoro (Sonia Sorgato, insegnante di scuola primaria); Organizzazione a gruppi-laboratorio: esperienza della scuola di via Bosio (M.Antonietta Ciarciaglini, Annalisa Di Credico, insegnanti di scuola primaria); Aperture e tecnologie: le classi in rete e il gemellaggio elettronico (Jose Mangione e Michelle Pieri, Indire).

12 novembre (ore 17.00-19.00): Fare scuola fuori dalla scuola. Scuola e territorio. Un’occasione per ripensare il modo di fare scuola (Enrico Bottero, pedagogista); Un laboratorio “sulle nuvole” (Giancarlo Cavinato – Mce, Rosy Fiorillo, insegnante di scuola primaria); I luoghi comuni: cacce al tesoro e mappe affettive, esperienza scuola Virgilio Mestre (Tiziano Battaggia, insegnante di scuola primaria); Le visite scambio e la classe all’aperto (Roberta Passoni, insegnante di scuola primaria).

19 novembre (ore 17.00-19.00): La scuola aperta nell’emergenza sanitaria e educativa. Le difficoltà della riapertura – Presentazione del questionario “Tornare a scuola non basta” (Roberta Sala, E tu da che parte stai?); Il punto luce di Marghera nell’ambito della rete ad alta intensità educativa di Venezia (Giancarlo Cavinato, Julia Di Campo, Save the Children); La scuola di prossimità: La biblioteca, l’aula museo e la radio del territorio (Jose Mangione, Rudi Bartolini, Francesca De Santis, Indire); I patti educativi territoriali – Quali risorse, quali strategie? (Franco Lorenzoni, EducAzioni).