Avviare la didattica a distanza: indicazioni metodologiche e strumentali. Scarica la circolare

da OrizzonteScuola

Di Antonio Fundarò

La Nota del Ministero dell’Istruzione n.1934 del 26 ottobre 2020 (Indicazioni operative per lo svolgimento delle attività didattiche nelle scuole del territorio nazionale in materia di Didattica digitale integrata e di attuazione del decreto del Ministro della PA 19/10/2020) prevede che “il personale docente è comunque tenuto al rispetto del proprio orario di servizio e alle prestazioni connesse all’esercizio della professione docente, e mantiene intatti i diritti sindacali, compresa la partecipazione alle assemblee sindacali durante l’orario di lavoro, che si potranno tenere con le stessa procedure con cui si svolgono le attività didattiche a distanza.

In particolare, il docente assicura le prestazioni in modalità sincrona al gruppo classe o a gruppi circoscritti di alunni della classe. Per la rilevazione delle presenze del personale e degli allievi è utilizzato il registro elettronico. Anche nel caso di sospensione delle attività didattiche in presenza, gli impegni del personale docente seguono il piano delle attività deliberato dal collegio dei docenti e restano fermi i criteri stabiliti a livello di istituzione scolastica ai sensi dell’articolo 22, comma 4, lettera c8), del CCNL 2016/2018”.

La DDI e le unità orarie inferiori a 60 minuti

La DDI si svolge in ottemperanza a quanto previsto dalle Linee Guida di cui al Decreto del Ministro dell’istruzione 7 agosto 2020, n. 89. Particolarmente utile – sottolinea il dirigente scolastico dell’IIS “G. Ugdulena” di Termini Imerese e Caccamo, la professoressa Patrizia Graziano, in una ben definita e articolata circolare ai docenti, agli studenti e ai genitori – si rivela la possibilità di adottare una unità oraria inferiore ai 60 minuti e stabilire le eventuali relative pause tra le lezioni sincrone, tenendo comunque presente quanto stabilito dall’articolo 28 del CCNL 2016/18, in particolare al comma 2, ovvero che “In caso di distribuzione dell’orario settimanale di lavoro su cinque giorni, la durata delle ferie è di 28 giorni lavorativi, comprensivi delle due giornate previste dall’ art. 1, comma 1, lettera “a”, della L. 23 dicembre 1977, n. 937”.

L’orario di servizio

Il personale docente – continua nella sua circolare il preside Graziano – è comunque tenuto al rispetto del proprio orario di servizio e alle prestazioni connesse all’esercizio della professione docente, e mantiene intatti i diritti sindacali, compresa la partecipazione alle assemblee sindacali durante l’orario di lavoro, che si potranno tenere con le stessa procedure con cui si svolgono le attività didattiche a distanza. In particolare, il docente assicura le prestazioni in modalità sincrona al gruppo classe o a gruppi circoscritti di alunni della classe. Per la rilevazione delle presenze del personale e degli allievi è utilizzato il registro elettronico.
Pertanto, le attività di didattica in presenza vengono tradotte in Didattica a Distanza; i docenti rispetteranno la scansione oraria prevista nell’orario settimanale vigente.

Attività in DAD

Le attività didattiche a distanza in sincrono si svolgeranno mediante numerose applicazioni. Anche se, per la verità, molte scuola stanno utilizzando, con ottimi risultati organizzativi e didattici, l’applicazione Google Meet della piattaforma G. Suite, mantenendo l’attuale articolazione delle discipline così come da orario in vigore, come precisa il preside dell’Istituto di Istruzione Superiore di Termini Imerese e Caccamo.

Modalità di collegamento

Il docente si collega con la classe all’interno di una piattaforma (anche in questo caso, vale la pena sottolineare come la piattaforma classroom sia la più sovente utilizzata. In ogni classroom è possibile attivare una stanza Meet di riferimento, con un codice univoco utilizzabile per l’intero anno scolastico), all’inizio dell’ora di lezione, senza invadere minimamente le ore altrui, per una durata di 15-20 minuti circa. Il professore Marcello Festeggiante, docente della scuola, e prestigioso docente a contratto dell’Università degli Studi di Palermo sottolinea come “Sappiamo che l’OMS ha indicato il tempo massimo di fruizione degli schermi da parte dei bambini sotto i cinque anni e non deve superare i sessanta minuti al giorno al giorno. Dagli otto agli undici anni invece si può salire a due ore: stiamo parlando di tempo totale di dedizione agli schermi, quindi anche quelli della Tv o della playstation. Come si può vedere il tempo di esposizione agli schermi e, di converso, quelli di una videolezione, sale con l’età ma non supera, anche all’università (vedi nota più avanti) i tempi consigliati in questa circolare”.

Cosa fa il docente in questo collegamento

In questo lasso di tempo il docente avrà cura di:

  • attivare processi comunicativi relativi all’acquisizione di feedback da parte degli studenti;
  • fornire indicazioni sulle attività programmate nella piattaforma di riferimento;
  • rispondere a dubbi, domande, richieste di chiarimento da parte dei discenti;
  • adoperarsi per azioni di supporto e orientamento al fine di istituire un clima di serenità confacente ad un proficuo proseguimento delle lezioni.

Il professore Marcello Festeggiante sottolinea come “potrà essere utilizzato Meet non tanto per la lezione frontale (delegata ad appositi video da fruire in asincrono) quanto per imprescindibili attività di supporto, monitoraggio, gestione dei feedback e socializzazione di cui abbiamo già sperimentato la necessità nel periodo di chiusura totale”.

La video lezione differita?

E’ fortemente sconsigliato – sottolinea Marcello Festeggiante in un suo pregevole articolo – utilizzare occasioni come gli incontri su Meet di incontro in chat per erogare una lezione frontale. Se il docente dovesse optare per tale scelta si consiglia fortemente l’uso di strumenti SRS (Student Response System) che garantiscano uno scambio di comunicazione bidirezionale, una lezione interattiva, la possibilità di controllare la partecipazione degli studenti, raccolta di risposte a domande, un feedback sulla lezione stessa. Si veda a tal proposito Nearpod, Zeetings, Peardeck e altro. Link di approfondimento: http://www.pearltrees.com/mfesteggiante/student-response-system/id14203192 .

Se il docente ritiene di non poter fare a meno di utilizzare tale metodologia potrà utilizzare – precisa la Circolare dell’IIS “Ugdulena” – lo strumento della video lezione in differita garantendo così la possibilità che ciascun allievo ne possa fruire senza limitazioni di tempo, spazio, banda, dispositivi. Ricordiamo, infatti, che non tutti i nostri allievi dispongono di un pc personale ma lo devono condividere con gli altri membri della famiglia. Inoltre, lo streaming in differita occupa una larghezza di banda molto più limitata rispetto ad uno streaming in diretta. Il video in differita non ha salti audio o video poiché lo streaming in oggetto fa uso di sistemi di buffering pertanto la comprensione è facilitata. Inoltre, le video lezioni in differita garantiscono il rispetto dei tempi di apprendimento di ciascun allievo che non deve sottostare alla tirannia di tempi contingentati e può decidere di fruire del video nei tempi e nei modi più confacenti ai propri ritmi.

Spezzare le videolezioni

Si raccomanda, in questo caso, di spezzare le video lezioni in differita in blocchi di 7-12 minuti al massimo (Interessante, in tal senso, gli studi di Forbes riguardo le interazioni con i video on-line e, illuminanti le infografiche reperibili a questo link, sulla scia delle esperienze delle università, delle piattaforme e-learning e delle piattaforme social dedicate (il modello Ted Talk ci ha insegnato che in circa diciotto minuti si può esaurire qualsiasi argomento, anche il più complesso, e riuscire a mantenere un’attenzione media di un adulto, come ha dichiarato Chris Anderson, il curatore del format).

Le lezioni videoregistrate all’Università di Venezia

L’Università di Venezia prevede che la durata relativa alle lezioni videoregistrate sia un terzo dell’ora di lezione frontale, quindi una lezione dura non più di 20 minuti; i materiali online sono naturalmente cumulabili, ma non devono superare i 10 minuti per risorsa audio o video. L’università degli studi di Milano invece propone che un’ora di didattica in presenza corrisponde a circa 20/25 minuti di videolezione, ma consiglia di registrare delle videolezioni di durata compresa tra i 10 minuti e i 20 minuti al massimo.

Almeno venti ore settimanali di didattica, in modalità sincrona

Tutto ciò è in linea con quanto stabilito dal Decreto del Ministro dell’Istruzione 26 giugno 2020, n. 39 (Adozione delle Linee guida sulla Didattica digitale integrata); secondo tale decreto è necessario assicurare almeno venti ore settimanali di didattica, in modalità sincrona, con l’intero gruppo classe, o proposte in modalità asincrona, secondo le metodologie ritenute più idonee. Si sottolinea pertanto ancora una volta la necessità di fornire, agli allievi, materiali, esercitazioni, attività, per un totale di 20 ore settimanali sommando le ore in sincrono (con i tempi e le metodologie precedentemente indicate) e quelle in asincrono. In tale monte ore, ovviamente, non sono computate le ore di studio individuale di ogni singolo allievo.

Il professore Marcello Festeggiante precisa che “Nell’ambito della formazione (ECTS, AFAM, etc.) in genere l’impegno personale si aggira attorno 75% rispetto alle ore di didattica. Ad esempio, su 20 ore di lezioni settimanali l’alunno dovrebbe impegnarsi individualmente per altre circa 15 ore di studio individuale. Pertanto, ogni singolo docente dovrà tenere conto di tale impegno nel programmare attività, compiti, verifiche etc.).

La didattica a distanza in modalità asincrona

Nella DAD, pertanto, andrà potenziata la didattica in asincrono, precisa il dirigente scolastico professoressa Patrizia Graziano, dirigente dell’IIS Ugdulena di Termine Imerese.
Il tutto avendo cura di aumentare in qualità e quantità i materiali, le attività in cooperative learning in asincrono, i materiali di recupero e potenziamento.
Ci vengono in aiuto, in tal senso, moltissimi e potenti strumenti a disposizione del docente che gli permettono di intervenire su competenze quali interazione ed organizzazione, creazione di artefatti digitali, aggregazione di contenuti e storytelling (Come già indicato nella già citata circolare 168, all’indirizzo http://appinventory.uniud.it/ è possibile trovare un elenco di tutti questi strumenti, suddivisi per azione didattica, con descrizione e tutorial).

Assenze e firme

Sul registro i docenti firmeranno le rispettive ore di lezione in sincrono, selezionando, come tipologia di lezione (se lo prevede il registro elettronico utilizzato), tra quelle proposte dalla piattaforma – Lezione in presenza (per default), Didattica Digitale Integrata e Modalità mista – Didattica Digitale Integrata; in questo caso, nel giornale di classe sotto la spunta verde della firma comparirà l’acronimo DDI. Le assenze/presenze degli alunni non verranno registrate, ogni docente avrà cura di segnare a parte le assenze e di attenzionare gli studenti con una frequenza irregolare.

Le pratiche della didattica a distanza

Tutti i docenti – specifica il professore Marcello Festeggiante – dovranno modulare una programmazione disciplinare, sulla base delle pratiche che si intendono utilizzare per la didattica a distanza, e di pubblicarla nel registro elettronico sezione Didattica → Programmazione Didattica, in modo da esplicitare le attività, i percorsi e le iniziative che si metteranno in atto nelle prossime tre settimane.
Nulla limitando in libertà didattica e di insegnamento, la circolare che alleghiamo come buona pratica a sostegno dei tanti dirigenti scolastici che si stanno adoperando per garantire il massimo dell’azione didattica, anche in questo momento emergenziale – rappresenta una guida e un sostegno ai percorsi intrapresi e/o realizzabili da ciascun docente.

Scarica Circolare con le indicazioni DAD