Concorso straordinario docenti, stop alle prove

da Corriere della sera
Il 60 per cento dei candidati ha già sostenuto la prova, che verrà corretta. Per gli altri se ne parla nel 2021

di Valentina Santarpia

Stop al concorso straordinario. Da giovedì 5 le prove sono sospese: troppo rischioso far muovere i candidati tra le regioni. Se ne riparla alla fine dell’emergenza. Formalmente le prove potrebbero riprendere dopo il 4 dicembre, data di scadenza delle norme contenute nel nuovo dpcm, ma non è detto – anzi è probabile – che le restrizioni vengano reiterate e dunque che se ne riparli nel 2021. Era stata la ministra Lucia Azzolina a volerlo fare a tutti i costi cominciando ad ottobre, contro il parere di una parte consistente della maggioranza e dei sindacati.

Prove valide

Dal ministero fanno sapere che chi ha già sostenuto le prove non deve preoccuparsi perché sono valide e saranno corrette a breve. Oggi, 4 novembre, ultimo giorno valido per le prove prima della sospensione, secondo le stime di Tuttoscuola, tra le classi di concorso salvate c’è la A28, Matematica e Scienze nella scuola secondaria di I grado, che prevede 3.145 posti a cui partecipano 5.559 candidati. Sul filo di lana si è salvata ieri anche la A22, Italiano Storia e Geografia, sempre per la secondaria di I grado, che prevede 3.798 posti con 6.571 candidati iscritti. Con oggi le classi di concorso che hanno già affrontato le prove scritte del concorso straordinario sono in tutto 60 su 114 in calendario, con 21.663 posti a bando (cioè 67,7% di tutti i 32mila posti previsti). Teoricamente i candidati iscritti a quelle prove erano 48.773, cioè il 75,5% dei 64.563 ammessi, ma per varie ragioni si stima che il 10-12% non si sia presentato alla prova. Poiché per tutte le classi di concorso straordinario che hanno affrontate le prove sono già state nominate le commissioni, le correzioni degli scritti sono già possibili da subito ad eccezione di quelle con un numero di candidati presenti allo scritto superiore a 500: in questo caso dovranno essere nominate dagli uffici scolastici regionali le sottocommissioni (una ogni 500 candidati in più presenti alla prova). Visto che, dopo la correzione delle prove (cinque quesiti a risposta aperta più una di inglese) non è previsto l’orale e che le nomine dei vincitori avverranno al 1° settembre 2021 (con retrodatazione giuridica al 1° settembre scorso), c’è tutto il tempo per concludere le procedure. Discorso diverso per le 54 prove sospese, legate alla scadenza del DPCM e alle eventuali nuove misure di restrizione che potrebbero essere attuate. Tra le prove sospese ci sono anche quelle relative al sostegno, previste per il 12 novembre: 4.069 posti per 1.404 candidati nella secondaria di I grado e 1.600 posti per 1.327 candidati nella secondaria di II grado.

Le «stranezze» e i picchi di ricerca la sera prima

Ma prima che termini, il concorso potrebbe finire nei «guai», oggetto cioè di ricorsi o addirittura di un’inchiesta, come sta succedendo al concorso per direttori dei servizi generali: è quanto segnala il senatore Mario Pittoni (Lega), che ha ravvisato «troppe coincidenze che riguardano picchi di ricerca notturni su Google riferiti a a parole chiave legate a quelle che poche ore dopo risultano essere le domande del concorso». «Stranezze- spiega Pittoni- che stiamo segnalando alla Polizia postale e alla Procura perché segnalerebbero fughe di informazioni che renderebbero nulla la validità delle prove: è successo anche la notte scorsa, prima dell’ultima prova di oggi», segnala il senatore. Un esempio? «Ieri, per la prova della classe A-045, gli argomenti disciplinari delle 5 domande hanno riguardato le rimanenze e il principio contabile OIC13, il bilancio sociale, i reatei e i sistemi di governance. Gli stessi argomenti che erano stati cercati insistentemente su Google nelle ore prima, segnala Pittoni. Dal ministero fanno sapere di aver fatto le verifiche dovute e che si tratterebbe di normali picchi legati alla «notte prima degli esami»: il concorso sarebbe blindato. Per Pittoni in ogni caso il concorso non doveva essere fatto: «Si dovrebbe assumere da graduatorie evitando rischi per la salute». Ma, una volta deciso per le prove, è necessario «verificare che sia tutto regolare» e, aggiunge, permettere ai settemila esclusi per motivi di quarantena o isolamento di partecipare a prove suppletive. «La ministra Azzolina aveva giustificato l’esclusione di chi non poteva partecipare per motivi indipendenti dalla sua volontà con la circolare della ministra della Pubblica amministrazione Dadone, per al quale è sempre valsa la regola dell’irripetibilità delle prove scritte a tutela del principio di par condicio dei candidati», spiega Pittoni. Ma in questo caso si tratta di un concorso straordinario, non ordinario: «cioè riservato a una particolari categoria, per cui precludere la suppletiva a chi non può partecipare per motivi legati alla pandemia significa togliergli la possibilità di stabilizzare la propria posizione lavorativa».