Scuola, riaprono elementari e medie in Puglia ma c’è opzione Dad. Emiliano: “Nessun obbigo presenza”

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da la Repubblica

Servono nove pagine di ordinanza scritta in burocratese stretto alle otto della sera, per far dire a Michele Emiliano quello che sembrava inevitabile ormai da giorni: le scuole elementari e medie in Puglia riapriranno. Formalmente dal 7 novembre al 3 dicembre, in pratica da lunedì 9 novembre.

Lo faranno perché così prevede il Dpcm che inserisce la Regione nelle zone arancioni. Lo faranno perché così ha deciso il Tar di Bari accogliendo un ricorso di alcuni genitori e del Codacons. Emiliano, che sulla questione scuola aveva tirato una linea quasi ideologica, scrive però questa lunga ordinanza cercando di non fare un passo indietro troppo brusco.

Scarica la responsabilità sulle scuole che, come aveva segnalato il Tar di Bari, non sono state ancora in grado di attivare la Didattica a distanza. Ma fa di più dà la possibilità ai genitori che non vogliono mandare i loro figli a scuola, di farlo. “Al fine di consentire anche in Puglia la tutela della salute pubblica attraverso la didattica digitale integrata – si legge nell’ordinanza – le istituzioni scolastiche devono garantire il collegamento on line per tutti gli alunni le cui famiglia richiedano espressamente per i propri figli la didattica digitale integrata, anche in forma mista, e per periodi di tempo limitati coincidenti con eventuali quarantine”. In sostanza Emiliano permette ai genitori di non mandare i figli a scuola basandosi appunto sulla Didattica a distanza. Un’ipotesi che però è stata già bocciata dalle associazioni del mondo della scuola in passato per tutta una serie di ragioni tecniche e di privacy.

Per le scuole superiori resta invece la didattica a distanza al 100 per cento. I Dipartimenti di prevenzione effettueranno un analisi settimanale della situazione, analizzando i casi del contagio scuola per scuola.

Emiliano scarica dunque tutta la resposnabilità sulle scuole, anche per nascondere il pasticcio che lui ha creato in questi giorni. “Nessuno potrà essere obbligato ad andare a scuola in presenza e le eventuali assenze saranno giustificate. Tutti avranno diritto a richiedere la didattica a distanza per tutelare la propria salute. Le scuole dovranno dotarsi immediatamente della possibilità di fare didattica a distanza” dice.

Servono nove pagine di ordinanza scritta in burocratese stretto alle otto della sera, per far dire a Michele Emiliano quello che sembrava inevitabile ormai da giorni: le scuole elementari e medie in Puglia riapriranno. Formalmente dal 7 novembre al 3 dicembre, in pratica da lunedì 9 novembre.

Lo faranno perché così prevede il Dpcm che inserisce la Regione nelle zone arancioni. Lo faranno perché così ha deciso il Tar di Bari accogliendo un ricorso di alcuni genitori e del Codacons. Emiliano, che sulla questione scuola aveva tirato una linea quasi ideologica, scrive però questa lunga ordinanza cercando di non fare un passo indietro troppo brusco.

Scarica la responsabilità sulle scuole che, come aveva segnalato il Tar di Bari, non sono state ancora in grado di attivare la Didattica a distanza. Ma fa di più dà la possibilità ai genitori che non vogliono mandare i loro figli a scuola, di farlo. “Al fine di consentire anche in Puglia la tutela della salute pubblica attraverso la didattica digitale integrata – si legge nell’ordinanza – le istituzioni scolastiche devono garantire il collegamento on line per tutti gli alunni le cui famiglia richiedano espressamente per i propri figli la didattica digitale integrata, anche in forma mista, e per periodi di tempo limitati coincidenti con eventuali quarantine”. In sostanza Emiliano permette ai genitori di non mandare i figli a scuola basandosi appunto sulla Didattica a distanza. Un’ipotesi che però è stata già bocciata dalle associazioni del mondo della scuola in passato per tutta una serie di ragioni tecniche e di privacy.

Per le scuole superiori resta invece la didattica a distanza al 100 per cento. I Dipartimenti di prevenzione effettueranno un analisi settimanale della situazione, analizzando i casi del contagio scuola per scuola.

Emiliano scarica dunque tutta la resposnabilità sulle scuole, anche per nascondere il pasticcio che lui ha creato in questi giorni. “Nessuno potrà essere obbligato ad andare a scuola in presenza e le eventuali assenze saranno giustificate. Tutti avranno diritto a richiedere la didattica a distanza per tutelare la propria salute. Le scuole dovranno dotarsi immediatamente della possibilità di fare didattica a distanza” dice.

“Finalmente la verità da parte dei giudici – prosegue – sulle gravi difficoltà a tutelare la salute dei bambini pugliesi attraverso un efficiente sistema di didattica a distanza. I giudici del Tar di Bari preso atto della “inadeguatezza del sistema scolastico pugliese ad attivare subito la dad”, sono costretti a mandare a scuola i nostri bambini più piccoli in presenza. Mentre al contrario per i ragazzi delle superiori lo stesso governo ha ammesso l’insicurezza della didattica in presenza, tanto da vietarla.

Una drammatica contraddizione che ha messo in contrapposizione due sezioni dello stesso Tar Puglia visto che la sezione di Bari ha sospeso la mia ordinanza e quella di Lecce ne ha confermato la legittimità. Un pasticcio perché non si è investito abbastanza sulla didattica a distanza che durante una pandemia avrebbe dovuto essere messa a punto già da tempo. E ció indipendentemente dalla evidente preferenza da assegnare alla didattica in presenza. Infatti nessuno sostiene che la Dad sia paragonabile alla didattica in presenza, ci mancherebbe, ma solo con una buona Dad in caso di necessità si può realizzare un buon equilibrio tra salute e istruzione. Adesso invece è così scarsa da costringere i giudici  mandare i bambini a scuola in presenza per non pregiudicare il loro diritto allo studio”.

“Per tale motivo – continua Emiliano – ho disposto, con ordinanza, che le scuole pugliesi si attrezzino immediatamente per effettuare la Dad per motivi di salute pubblica e consentano a tutte le famiglie che la richiedano di ottenerla.

Chi non puó ottenerla per carenze organizzative della scuola, non puó essere obbligato ad andare a scuola in presenza. Voglio ringraziare tutto il personale docente e non docente della scuola pugliese che si sta impegnando allo spasimo ed a rischio della propria salute per assicurare il diritto allo studio dei nostri studenti di ogni ordine e grado. Nulla contro di loro, ma solo il tentativo, con i poteri minimi di cui dispongo, di tutelare la salute di tutti e soprattutto dei più piccoli”.