Scuole in difficoltà con le Asl

da ItaliaOggi

Emanuela Micucci

Difficoltà di coordinamento con le Asl nella gestione dei casi di positività e dei provvedimenti di quarantena. Pesanti ritardi nei tracciamenti, che stanno paralizzando il lavoro delle scuole. Protocolli diversificati da parte dei diversi presìdi sanitari del territorio, a cui fanno capo gli alunni di una stessa scuola. Queste alcune delle criticità segnalate dalle scuole nel rapporto con il sistema sanitario locale per la gestione dei casi di positività al Covid-19 emerse, venerdì, al Tavolo nazionale permanente sulla sicurezza delle scuole, previsto dal Protocollo del 6 agosto 2020 ma solo alla sua seconda seduta. Criticità che producono, sottolineano i presidi dell’Anp, «conseguenti difficoltà gestionali dei dirigenti scolastici impegnati prevalentemente nel cercare di contattare Asl e poi dipendenti e studenti, compiti non di competenza delle scuole e che sottraggono ai colleghi forze e risorse che vanno invece finalizzate a garantire l’esercizio del diritto allo studio». «Situazioni particolarmente complesse», denuncia la Cisl Scuola, «nelle regioni Sardegna e Calabria, anche per la difficoltà di intervento da parte delle Asl».

Ma a mancare è anche il raccordo con i medici di base e i pediatri di libera scelta nella gestione delle certificazioni per il rientro dopo la malattia. Così come, aggiunge la Fcl-Cgil, «la mancata attivazione o inefficacia di molti dei tavoli regionali per la sicurezza, che avrebbero dovuto monitorare le situazioni territoriali, dando risposte alle problematiche evidenziate dalle scuole». Accogliendo alcune delle segnalazioni dei sindacati, il ministero della salute sta provvedendo all’aggiornamento del Rapporto Iss Covid-19 n. 58/2020, nel quale saranno precisate le disposizioni per le attestazioni di riammissione a scuola. Dall’Inail, invece, l’annuncio della pubblicazione di ulteriori indicazioni sul ruolo del medico competente Rispetto alle misure necessarie per il contrasto del contagio, invece, Sergio Iavicoli dell’Inail ha sottolineato che per la corretta sanificazione dei locali, dopo la quarantena, è sufficiente l’utilizzo di ipoclorito di socio e alcol, sconsigliando altre soluzioni troppo costose e ritenute persino pericolose per la salute. Il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo ha puntualizzato che i Dpi a scuola possono anche essere di classe superiore a quelli previsti dai protocolli, ma l’uso deve essere preceduto da una formazione specifica.

«È necessario», insiste la Uil Scuola, «conoscere i dati relativi all’incidenza epidemiologica all’interno delle scuola e fornire una comunicazione chiara e trasparente, quale presupposto necessario per avere una gestione efficiente della situazione che si rappresenta più grave e seria del previsto». Prossimo appuntamento venerdì sul trasporto scolastico.