Istituti tecnici garanzia di lavoro: occupati al 49%

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno e Claudio Tucci

A oggi ancora non si sa come proseguirà l’anno scolastico 2020/21. Se in presenza, come ha auspicato ieri la ministra Lucia Azzolina sottolineando che nelle scuole ci sono solo il 3,55 dei focolai, o a distanza, come toccherà ad esempio ai ragazzi di Catanzaro che hanno visto il sindaco chiudere anche elementari e medie fino al 28 novembre. Ma per 1,5 milioni di studenti, e per le loro famiglie, è già tempo di pensare al 2021/22. E a coloro che dovranno scegliere la futura scuola superiore, in un momento così difficile a causa dell’emergenza sanitaria, e non si accontentano del “passa parola”, si rivolge la Fondazione Agnelli, che questa mattina pubblica online le nuove classifiche di Eduscopio sugli istituti che meglio preparano agli studi universitari o al lavoro dopo il diploma.

L’edizione 2020 conferma i segnali emersi lo scorso anno. A Milano, e in parte a Torino e a Palermo, primeggiano i licei “paritari”. A Roma e Bari invece il podio resta saldamente in mano agli istituti statali. I tecnici rimangono veri e propri passepartout per il lavoro, con l’indice di occupazione (percentuale di occupati con un impiego di almeno 6 mesi entro i primi due anni dal diploma) che sale ancora: dal 48 al 49,5 per cento. Soprattutto al Centro-Nord, ma segnali incoraggianti si registrano anche al Sud.

Il portale Eduscopio

È dal 2014 che la Fondazione Agnelli supporta le famiglie nella scelta delle superiori più adatte ai loro figli. Il gruppo di lavoro coordinato da Martino Bernardi ha analizzato i dati di circa 1.275.000 diplomati italiani in tre anni scolastici (2014/15, 2015/16, 2016/17) e 7.400 indirizzi di studio nelle scuole secondarie di secondo grado statali e paritarie. Due i criteri utilizzati dal portale Eduscopio (www.eduscopio.it): il successo negli studi universitari e, limitatamente agli istituti tecnici e professionali, la condizione occupazionale.

Nel misurare le performance delle scuole nel preparare all’università sono prese in considerazione solo quelle che mandano in facoltà almeno un diplomato su tre (per un totale minimo di 21 diplomati nell’arco di un triennio) e che non si trovano in Valle d’Aosta o nella provincia di Bolzano. In totale sono stati monitorati più di 700mila diplomati al loro primo anno da immatricolati (negli anni accademici 2015/16, 2016/17, 2017/18). I risultati sono poi sintettizati nell’indice «Fga», che pesa al 50% la velocità nel percorso di studi (percentuale di crediti universitari ottenuti) e per la restante metà la qualità negli apprendimenti universitari (media dei voti agli esami).

Per gli esiti occupazionali, invece, Eduscopio analizza i due maxi-indirizzi degli istituti tecnici (tecnico economico e tecnico tecnologico) e altrettanti dei professionali (servizi e industria e artigianato). Misurando anche la coerenza tra studi fatti e impiego svolto. Complessivamente, sono stati analizzati gli esiti lavorativi di più di 550mila diplomati.

I primi della classe

Guardando alle grandi città, un primo dato che spicca è la crescita degli istituti paritari negli indirizzi liceali a Milano. Quest’anno sul podio dei licei classici milanesi salgono tre scuole paritarie (Sacro Cuore, Alexis Carrel, San Raffaele); e tra i primi 5 licei classici 4 sono paritari (il quarto è il Sant’Ambrogio). Lo scorso anno le paritarie si fermavano a tre su cinque. Altra curiosità a Palermo, qui il primo liceo classico è un istituto paritario, Centro Educativo Ignaziano, che ha scavalcato l’Umberto I, che guidava la classifica nel 2019. A Napoli sono paritari i primi due istituti tecnici, indirizzo economico, il Diderot a Casoria e il Modigliani. A Roma tornano i primeggiare le scuole statali: il miglior liceo scientifico si conferma l’Augusto Righi, seguito dal Camillo Cavour e dal Giovanni Battista Morgagni. I primi tre licei classici sono invece il Torquato Tasso, il Francesco Vivona e l’Ennio Quirino Visconti.

Ma sono alcuni dei dati contenuti all’interno di un portale che è stato finora visitato da 1,8 milioni di utenti unici, con 8,7 milioni di pagine consultate. Numeri che Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, commenta così: «Molte famiglie che hanno figli all’ultimo anno delle medie sono spaesate e possono avere maggiori difficoltà, durante l’emergenza sanitaria, a farsi un quadro chiaro in vista della scelta della scuola superiore. In questo, Eduscopio può essere d’aiuto».