Rapporto UE. Lettura, Matematica e Scienze: preoccupa il livello di competenza raggiunto dai 15enni italiani

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da Tuttoscuola

A cura della Commissione Europea è stato pubblicato l’annuale rapporto, Education and Training Monitor 2020, sulla situazione dell’istruzione nei 27 Paesi dell’Unione Europea. Il rapporto mette a confronto i nuovi dati (2019) con quelli di dieci anni prima (2009) e fa il punto sugli obiettivi di Lisbona, i benchmark che i Paesi sono impegnati a conseguire. Per disporre di maggiori elementi di valutazione, oltre al confronto dei dati del 2009 con quelli nuovi del 2019, aggiungiamo anche i dati dell’anno scorso (2018).

Esaminiamo innanzitutto i livelli di competenza raggiunti dai nostri 15enni in lettura, matematica e scienze, dove il rapporto rileva le situazioni di scarsa competenza raggiunta (livello 1 o meno) dai 15enni rispetto all’obiettivo europeo fissato al 15%.

In lettura nel 2009 i nostri ragazzi erano fermi al 21%, la stessa percentuale dell’anno scorso; nel 2019 hanno peggiorato risalendo al 23,3%. In matematica nel 2009 erano al 25%; l’anno scorso erano scesi al 23,3%, ma nel 2019 sono risaliti al 23,8%. È andata peggio in scienze: nel 2009 la percentuale era del 20,6%, peggiorata l’anno scorso al 23,2%. Ma nel 2019 la situazione è ulteriormente peggiorata attestandosi al 25,9%.

Il dato complessivo per certi aspetti è preoccupante, anche perché in tutte e tre le competenze dei 15enni l’Italia registra livelli superiori (cioè peggiori) alla media dei Paesi dell’Unione.

Notizia invece quasi positiva per i dati dei giovani che abbandonano prematuramente l’istruzione e la formazione (rilevazione della fascia di età 18-24 anni) per i quali l’obiettivo fissato da Lisbona è del 10%: nel 2009 in Italia erano al 19,1%, nel 2018 al 14% e nel 2019 al 13,5%. Il dato, se pur confortante, resta comunque al di sopra della media europea (10,2%).

Su questo dato è interessante rilevare la notevole differenza tra nativi italiani (11,3%) e stranieri (32,3%).

Se pur in netto miglioramento rispetto a dieci anni fa, non può certamente consolarci la percentuale di giovani italiani (fascia di età 30-34 anni) con un livello di istruzione terziaria (università) per i quali l’Europa ha fissato l’obiettivo al 40%: nel 2009 erano al 19%, nel 2018 la percentuale era salita al 26,9%, nel 2019 aveva fatto un altro piccolo passo avanti salendo al 27,6%, una percentuale ancora ben lontana dall’obiettivo fissato dall’Europa e dalla stessa media dei Paesi dell’Unione attestata al 40,3%.

Il divario con l’Europa non può non preoccupare.

Per la scolarizzazione dei bambini di 4 anni l’Italia scende per la prima volta sotto l’obiettivo fissato del 95%, fermandosi nel 2019 al 94,9%; l’anno prima era al 96,1% e nel 2009 al 99,8%.