Il questionario online della Commissione Europea inaccessibile agli adolescenti con disabilità

Il questionario online della Commissione Europea inaccessibile agli adolescenti con disabilità

Redattore Sociale del 13/11/2020

Tradotto in 25 lingue, dovrebbe raccogliere opinioni e desideri dei ragazzi dagli 11 ai 17 del vecchio continente. Ma non è accessibile a chi ha disabilità visive o intellettive. La denuncia di Ledha

MILANO. La Commissione Europea sta raccogliendo la voce, i desideri e i bisogni degli adolescenti, ma il questionario on line non è accessibile ai ragazzi con disabilità. È quanto emerge dal documento di valutazione redatto dal Centro regionale per l’accessibilità e il benessere ambientale (Craba) della Lega per i diritti delle persone con disabilità (Ledha). Il questionario della Commissione Ue “risulta essere gravemente carente in quanto non è stato costruito in chiave inclusiva e accessibile, per mettere nelle condizioni anche i giovani con disabilità intellettiva, sensoriale o con deficit di comunicazione di esprimere il loro pensiero”.
La Commissione Europea sta preparando due importanti documenti che mettono al centro la tutela e la garanzia dei diritti dei bambini e degli adolescenti che vivono nel Vecchio continente. In base a quanto previsto dalla “Convenzione del fanciullo” e dalla “Carta Europea dei Diritti Fondamentali” la Commissione ha quindi deciso il punto di vista dei ragazzi dagli 11 ai 17 anni che vivono in Europa. Per farlo ha stilato un apposito questionario, ma secondo Ledha non c’è stata attenzione verso le esigenze di leggibilità degli adolescenti con disabilità.
Tre i difetti principali del questionario della Commissione Europea. Innanzitutto non c’è la possibilità di leggerlo attraverso i simboli della Comunicazione aumentativa ed alternativa (Caa). “L’assenza di un questionario in Caa configura un elemento di assoluto rilievo e importanza, in quanto non consente ai cittadini con disabilità intellettiva o con deficit di comunicazione di poter comprendere e compilare il questionario”, sottolinea Ledha. Inoltre per la composizione del testo non sono stati considerati alcuni criteri stabiliti dalle WCAG 2.1 (Linee guida per l’accessibilità dei contenuti Web) e le indicazioni “Easy to read”. “Ad esempio, il poco contrasto tra colore del testo e lo sfondo oppure la scelta del font o dell’interlinea”. Infine, risulta essere troppo lungo e si utilizzano una sintassi e un lessico talvolta poco fruibile. “Se i bambini e i ragazzi con disabilità intellettiva, sensoriale, con deficit di comunicazione o disturbi specifici, non ricevono ‘buone informazioni’ saranno lasciati da parte -si legge nelle conclusioni del documento del Craba-. Se il questionario è poco accessibile, non saranno mai in grado di partecipare e avranno difficoltà a esprimere il proprio pensiero. In alcuni casi non potranno farlo e dovranno aspettare che altri scelgano per loro”.
Il questionario è stato tradotto in 25 lingue. “Invitiamo la Commissione europea a non discriminare i minori con disabilità -aggiunge Ledha-, rivedendo il questionario, chiedendo ai suoi esperti di renderlo accessibile secondo gli standard richiesti, sollecitando preventivamente un parere competente e professionale agli esperti appartenenti al movimento della disabilità”.