Scatti di anzianità: il ripristino lo pagano i lavoratori

Scatti di anzianità: il ripristino lo pagano i lavoratori

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

 

Nella tarda serata di ieri, 12 dicembre, è stata presentata ai sindacati una Ipotesi di accordo sul reperimento dei fondi per il ripristino degli scatti di anzianità al personale della scuola.
La FLC CGIL non ha sottoscritto l’Ipotesi, riservandosi la valutazione negli organismi dirigenti.
Pubblichiamo di seguito il commento di Domenico Pantaleo. Nelle prossime ore una scheda di approfondimento sui contenuti dell’accordo.
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Ancora una brutta pagina sulla scuola. L’Ipotesi di accordo sul ripristino degli scatti di anzianità è una beffa a danno dei lavoratori e un ulteriore taglio alle risorse della scuola pubblica. 8 miliardi di euro sono stati tagliati alla scuola riducendo il personale docente e ATA. Ma per i ministri del tesoro e dell’istruzione queste “economie” sono insufficienti, quindi pongono i lavoratori di fronte a un baratto indecente: rinunciare al salario accessorio per pagarsi gli scatti di anzianità. Per far questo va decurtato il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (Mof) di oltre il 25% (351 milioni di euro) a partire dal 1 gennaio 2013. Per l’anno 2012 vengono anche sottratti 295 milioni di euro relativi al fondo di miglioramento dell’offerta formativa non ancora assegnato alle scuole. Quindi un ulteriore duro colpo alla qualità dell’offerta formativa.

Gli effetti saranno pesantissimi per tutti ma soprattutto per la scuola dell’infanzia, primaria e media.

Un accordo che divide ancora i lavoratori! I precari, che non hanno diritto agli scatti, buona parte del personale a tempo indeterminato che matura gli scatti nei prossimi anni ai quali non viene data alcuna garanzia e coloro i quali per effetto dei tagli al Mof non avranno la garanzia del pagamento del lavoro svolto.

Ma danno e beffa non finiscono qui. L’accordo pretende che le risorse prese dal fondo per il miglioramento dell’offerta formativa vengano recuperate in termini di produttività nel rinnovo dei contratto: vale a dire maggior lavoro a parità di retribuzione.

Ecco perché la FLC CGIL non sottoscrive la proposta di accordo e si riserva una valutazione negli organismi dirigenti.

È grave che il Ministro Grilli continui a lucrare sulle basse retribuzioni del personale della scuola e che il Ministro Profumo avalli, contrariamente a quanto sostiene a chiacchiere, il taglio di risorse che penalizzano l’autonomia scolastica, la professionalità dei lavoratori e i diritti degli studenti. Questa brutta “partita di giro” potrebbe ripetersi nei prossimi anni perché il blocco degli scatti prosegue, con l’effetto di azzerare il fondo nel 2014.

Adesso la parola passa i lavoratori che dovranno esprimersi democraticamente su questo accordo.