Riapertura scuola 9 dicembre, sindaci: disponibili ma ingressi scaglionati, potenziare trasporto e test rapidi

da OrizzonteScuola

Di redazione

Disponibilità espressa ieri dai Comuni sulla riapertura delle scuole superiori per giorno 9 di dicembre, anche se sono state avanzate delle richieste per garantire una riapertura in sicurezza. Il Ministro Azzolina, al termine dell’incontro ha detto di aver apprezzato lo spirito di collaborazione emerso dalla riunione. “Siamo tutti d’accordo che la scuola sia una priorità, lavoriamo insieme per riportare gradualmente gli studenti in classe”, ha detto la ministra al termine della riunione”, ha detto al termine dell’incontro.

Sindaci, riaprire, ma in sicurezza

Massima disponibilità da parte dei sindaci a collaborare per la riapertura, ma hanno avanzato una serie di richieste perché la riapertura avvenga in sicurezza. Orari di ingresso e uscita “davvero scaglionati”, garanzie sull’incremento di mezzi di trasporto, soprattutto extraurbani, per evitare affollamenti sugli autobus e alle fermate, protocolli sanitari “univoci e chiari” per fissare le modalità di tracciamento, di quarantena e utilizzo dei test rapidi, sono state le richieste avanzate

“Abbiamo offerto la nostra massima disponibilità a collaborare con il governo: l’obiettivo comune è di riaprire le scuole. Un obiettivo con ogni evidenza di interesse dei bambini e dei ragazzi nella duplice ottica di contenere la dispersione scolastica e garantire l’indispensabile socialità assicurata nelle prime classi”. Ha detto il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, al termine dell’incontro convocato dalla ministra.

La nostra massima e unitaria disponibilità a collaborare, però, non può prescindere da alcuni nodi sui quali siamo tornati a sollecitare la ministra e, per suo tramite, l’intero governo”.

Province: riaprire per fasi

“Le Province sono al lavoro da luglio per assicurare l’apertura delle scuole superiori in presenza a tutti i 2 milioni e 500 mila studenti medi, con interventi di piccola edilizia, acquistando banchi e affittando nuovi spazi dove necessario. Siamo ovviamente favorevoli al ritorno in classe dei ragazzi e delle ragazze, ma per le scuole superiori deve avvenire con gradualità ed equilibrio, in modo da evitare di dovere intervenire con frenate brusche”. A dirlo il presidente dell’Unione delle Province d’Italia Michele De Pascale, commentando la proposta fatta dalla ministra Azzolina ai sindaci.

“Stiamo passando troppo frequentemente da un eccesso all’altro – ha aggiunto – , prima tutti in didattica a distanza, poi tutti in presenza, poi di nuovo tutti in DAD e ora di nuovo tutti in presenza? Occorre muoversi per fasi, raggiungendo di volta in volta la più alta percentuale possibile in presenza, ma continuando anche ad utilizzare, a turno, gli strumenti di didattica digitale integrata che consentono di evitare le situazioni a più alto rischio di diffusione del contagio. Partiamo potenziando quanto già si sta facendo sulle attività laboratoriali o per le ragazze e i ragazzi con bisogni educativi speciali, che non possono essere gli unici in presenza, con chiari rischi di discriminazione”, conclude il presidente.

La data (discussa) del 9 dicembre

La data del 9 dicembre per la ripartenza era circolata come ipotesi già da ieri. Lo stesso premier Conte ha sottolineato la necessità della riapertura delle scuole prima di Natale, affermando che il governo “è al lavoro per questo”.

Ci va cauto il ministro della Salute, Roberto Speranza: “Nelle zone rosse il Governo ha fatto una scelta molto chiara per provare a tutelare le scuole, mantenendone aperta una parte rilevante, perché riteniamo siano una priorità assoluta. Valuteremo giorno per giorno i dati”, ha detto il ministro.

Per il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, il rientro a dicembre per le superiori “è una leggenda metropolitana”.

“Mi rendo conto che ci sono esigenze diverse come quella della scuola, importantissima, ma il riaprire troppo presto per richiudere sarebbe uno smacco ancora peggiore”, ha avvertito Massimo Galli, primario dell’Ospedale Sacco di Milano e professore di malattie infettive all’Università Statale.

Il coordinatore Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo al Forum Ansa ribadisce la necessità di “riportare a scuola i ragazzi prima possibile”.  “La scuola, oggi, non è un pericolo. Le condizioni sono mutate e l’ambiente scuola è un ambiente relativamente sicuro. I problemi sono prima e dopo la scuola”.

“Per il Movimento 5 Stelle la strada è chiara: riapertura il prima possibile”, twitta Gianluca Vacca, capogruppo del M5S in commissione Cultura a Montecitorio. “Si migliorino trasporti e sanità per non danneggiare i ragazzi. Auspico che nell’incontro dei capi delegazione con Conte la maggioranza si compatti nella tutela del diritto all’istruzione”, aggiunge.

Sindaco di Genova: più fondi per il trasporto

“Oggi i sindaci hanno parlato con il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina sulle problematiche della scuola, la cui riapertura è ancora in dubbio se prima o dopo Natale. Abbiamo chiesto più fondi alle Città metropolitane e ai Comuni per il trasporto pubblico degli studenti sia aumentando i bus in generale si introducendo nuovi autobus specifici solo per il trasporto scolastico”. Così il sindaco di Genova Marco Bucci stasera nel punto stampa sull’emergenza coronavirus sollecita il Governo a un nuovo stanziamento di risorse ad hoc per il trasporto pubblico scolastico in vista del ritorno in classe.