Chi non segue o disturba rischia anche la bocciatura

da Il Sole 24 Ore

di Laura Virli

Gli studenti delle superiori, in alcune regioni anche del primo ciclo, sono tornati a seguire le lezioni a distanza, almeno fino al 2 dicembre. I ragazzi dovranno quindi collegarsi da casa, e seguire le lezioni. Facciamo subito una premessa: la didattica digitale integrata è scuola a tutti gli effetti; questo significa che gli alunni dovranno rispettare le stesse regole previste in presenza.

Le scuole si sono attrezzate grazie all’applicazione del piano per la didattica digitale integrata inserito ad inizio anno nel Ptof e stilato sulla base delle linee guida ministeriali del 7 agosto 2020.

Patto educativo
di corresponsabilità

Se gli organi collegiali hanno stabilito regole precise per la realizzazione della didattica digitale integrata (Ddi), spetta agli studenti seguirle e ai genitori monitorare il percorso didattico a distanza dei propri figli e collaborare con i docenti per lo svolgimento regolare delle lezioni in modalità digitale, come previsto dal patto educativo di corresponsabilità, sottoscritto a inizio anno, opportunatamente integrato per rispondere alla pandemia.

Il rischio di bocciatura

In particolare, gli studenti sono tenuti a frequentare l’intero orario giornaliero previsto dal piano per la Ddi. Come detto, la didattica on line è scuola a tutti gli effetti. Se, per motivi di necessità, gli studenti non seguono le video lezioni giornaliere, le assenze devono essere giustificate. E devono esserlo anche gli ingressi in ritardo o le uscite in anticipo rispetto all’orario giornaliero.

Insomma, lo scorso anno, le scuole erano impreparate, ma quest’anno gli studenti devono seguire le attività programmate a distanza. Non può essere superata la soglia del 25% di ore d’assenza, salvo serie motivazioni, tra cui problemi di connessione da dimostrare. Per essere promossi è, infatti, necessario frequentare almeno il 75% delle ore previsto dal curricolo di studi. Altrimenti, si rischia la bocciatura.

Necessario scoraggiare la scelta di quali lezioni seguire nell’arco della mattinata. Qualche furbetto potrebbe provare a seguire la prima ora di italiano, ma poi “bucare” la seconda di matematica, e ricominciare in terza ora quando tocca a educazione fisica. Gli studenti sono invitati a tenere un comportamento corretto e rispettoso nei confronti dei docenti che faticano nella preparazione della lezione che richiede l’utilizzo di metodologie didattiche innovative.

Il voto di condotta

I comportamenti poco rispettosi assunti dagli studenti non potranno che pesare sia sulla valutazione delle competenze di cittadinanza attiva e digitale che sul voto di condotta e di profitto nelle varie materie. E quest’anno non si prevedono grossi sconti. La condotta fa media e, negli scrutini finali del triennio, concorre all’attribuzione del credito scolastico e del voto agli esami di Stato.

Il regolamento di istituto

Anche i regolamenti di istituto sono stati integrati in relazione alla didattica a distanza. L’inottemperanza alle prescrizioni previste è sanzionabile secondo vari gradi. Le sanzioni sono irrogate dal dirigente scolastico, dal singolo docente o dal consiglio di classe. Per comportamenti lievi si va da semplici ammonizioni (nota sul registro elettronico) e convocazioni dei genitori, alla sospensione di un giorno dalla lezione. Nei casi più gravi si può anche arrivare a 15 giorni di sospensione. Per sanzioni superiori a 15 giorni interviene il consiglio di istituto. In questi casi si rischia la bocciatura.

Le regole da seguire

Diverse le regole da seguire. Ci si prepara alle lezioni on line come se si stesse a scuola, con un abbigliamento consono e con il materiale necessario per lo svolgimento dell’attività. Si accede ai meeting con puntualità. Chi entra in ritardo, non deve scusarsi attivando il microfono per non interrompere l’attività in corso. Meglio usare lo spazio della chat per i saluti iniziali e per chiedere la parola o fare una domanda. Durante le pause si riposano gli occhi. Si evita, quindi, di rimanere incollati allo schermo, magari a giocare o a navigare sui social. Si partecipa alla lezione con la videocamera attivata qualora le condizioni di linea lo consentono e comunque attivandola ogni qualvolta si interagisca con il docente o con i compagni. È consigliato un primo piano per rispettare la privacy familiare ed evitare di inquadrare l’ambiente circostante. Il microfono è disattivato dopo l’ingresso on line. L’eventuale successiva attivazione del microfono è richiesta o consentita dall’insegnante al bisogno.

Attenzione al reato

È necessario accedere alle piattaforme per la didattica a distanza solo attraverso l’account della scuola. Questo per evitare nickname imbarazzanti o non facilmente riconducibili all’identità del proprietario. Divieto assoluto di condivisione del link di accesso al meeting con soggetti esterni alla classe o all’istituto. Si rischia l’ingresso di estranei disturbatori e malintenzionati. Gli studenti non sono, inoltre, autorizzati alla ripresa di video e foto della videoconferenza, salvo l’ok di tutti i partecipanti, in primo luogo del docente, per motivi didattici.

Educazione e rispetto devono essere presenti in classe sia scuola che a distanza. Qualche studente si permette di offendere il proprio docente impegnato a garantire la continuità didattica in questo momento di emergenza? Attenzione, perché gli insegnanti sono pubblici ufficiali. Si rischia di commettere un reato, soprattutto se lo studente ha superato i 14 anni. Il docente o il dirigente che ne venga a conoscenza ha l’obbligo di denunciare i fatti alle autorità (art. 361 cod. pen.). Da non sottovalutare neanche la “culpa in educando”: secondo il codice civile (art. 2048), a pagare i danni per i figli minorenni, sono i genitori.