Scuola primaria, cambia la pagella: da quest’anno 4 livelli

da ItaliaOggi

Carlo Forte

Sulle pagelle degli alunni della scuola primaria non saranno più riportati i voti numerici ma 4 tipologie di giudizio. Che saranno espresse con le seguenti diciture: in via di prima acquisizione, base, intermedio e avanzato. Il ritorno ai giudizi è stato disposto con il decreto-legge 22/2020, che lo aveva previsto solo per la valutazione finale, e dal decreto-legge 104/2020, che ha esteso il ripristino anche alla valutazione periodica.

Ciò comporta che le pagelle, che gli addetti ai lavori chiamano schede di valutazione e certificazione delle competenze, dovranno essere compilate secondo le ultime disposizioni di legge già a partire dalla prossima sessione di valutazione. Che nella maggior parte dei casi è a fine gennaio, in occasione del termine del primo quadrimestre. Ma ci sono anche alcune scuole che suddividono l’anno in trimestri. Queste ultime, però, non faranno in tempo ad adottare i giudizi e dovranno procedere da 2° trimestre.

La legge prevede, infatti, che le disposizioni sui giudizi entreranno in vigore dopo l’emanazione di un’ordinanza ministeriale che recherà le disposizioni di attuazione. Il ministero ha già provveduto: la bozza è stata illustrata ai sindacati e il 25 novembre scorso è stata trasmessa al Consiglio superiore della pubblica istruzione per il prescritto parere. La legge prevede che il parere dovrebbe essere reso entro 20 giorni (si veda l’articolo 3, comma 5, del decreto legislativo 233/1999. Ma la necessità di andare incontro alle esigenze delle scuole, che hanno poco tempo per adeguarsi alle ultime disposizioni, ha indotto i consiglieri ad agire tempestivamente: le commissioni sono già al lavoro e a breve si riunirà anche la sessione plenaria per giungere al parere finale in tempi strettissimi.

L’ordinanza, infatti, reca anche delle linee-guida molto dettagliate che impongono adempimenti aggiuntivi ai docenti di scuola primaria. Adempimenti necessari perché la formulazione dei giudizi dovrà essere strettamente collegata ai livelli di performance degli alunni. E quindi sarà necessario rielaborare tutta la programmazione didattica per adeguarla ai livelli di apprendimento codificati nel provvedimento. Le linee guida allegate all’ordinanza, che ne costituiscono parte integrante, prevedono l’esplicitazione di 4 dimensioni da collegare ad ognuno dei 4 livelli di apprendimento.

La prima è il grado di autonomia dell’alunno nel mostrare la manifestazione di apprendimento descritto in uno specifico obiettivo. Autonomia intesa come grado di indipendenza dal docente nell’assunzione del comportamento conforme al raggiungimento delle mete previste dalla programmazione. La seconda è la situazione entro la quale l’alunno mostra di avere raggiunto l’obiettivo. Situazione che può essere nota all’allievo (un esempio esplicitato dal docente per svolgere uno o più esercizi simili) oppure non nota (una situazione nuova).

La terza dimensione è data dalle risorse utilizzate dall’alunno per portare a termine il compito. Risorse che potranno essere state fornite dal docente oppure individuate dall’alunno anche sulla base di esperienze precedenti. Infine, la quarta dimensione è la continuità nella manifestazione dell’apprendimento. Vi è continuità quando un apprendimento è messo in atto più volte o tutte le volte in cui è necessario oppure atteso. In alternativa, non vi è continuità quando l’apprendimento si manifesta solo sporadicamente o mai. Sulla base di questi riferimenti i docenti dovranno emettere i giudizi collegandoli ai livelli di performance esplicitati dagli alunni.

Gli allievi che presenteranno un livello di apprendimento insufficiente dovranno essere classificati «in via di prima acquisizione». L’esplicitazione analitica di tale livello, secondo il ministero, dovrà essere così definita: «l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente». Gli alunni che faranno registrare un profitto sufficiente dovranno essere classificati sinteticamente con il giudizio: «base». Che dovrà essere collegato alla seguente descrizione: «L’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità».

Gli alunni con un profitto superiore a sufficiente, ma non eccellente, saranno classificati con il giudizio: «intermedio» che farà riferimento all’ esplicitazione di questa tipologia di comportamento: «L’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo».

Infine, gli alunni con un profitto eccellente, saranno classificati alla stregua di «avanzato». Giudizio che dovrà essere collegato a questa descrizione: « l’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità».