Superiori di nuovo in classe dal 7 gennaio al 75%

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da Tuttoscuola

Stop alle lezioni in presenza alle superiori fino al 7 gennaio.  A partire da quella data, secondo il DPCM illustrato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (in vigore fino al 15 gennaio) si ritornerà in classe il 75% degli studenti delle superiori. “Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado – si legge – adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica in modo che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata e che, a decorrere dal 7 gennaio 2021, al 75 per cento della popolazione studentesca sia garantita l’attività didattica in presenza”.

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina e tutto il Movimento 5 Stelle hanno spinto per tornare a scuola già a dicembre, ma le Regioni hanno avuto la meglio: gli studenti delle scuole superiori, con tutta probabilità, rientreranno in classe dal prossimo 7 gennaio, subito dopo le vacanze natalizie. E’ quanto, come segnala anche Ansa, sarebbe stato stabilito nel corso dell’ultimo Consiglio dei Ministri. Intanto il ministro della Sanità, Roberto Speranza, dà alla Camera parere positivo a una risoluzione di maggioranza che assicurerebbe il vaccino o a studenti e docenti, oltre che agli operatori sanitari e alle persone fragili.

Il governo sceglie dunque, dopo un lungo e teso confronto, di riportare tutti gli alunni delle superiori in classe solo il 7 gennaio organizzando intanto il sistema dei trasporti. Il governo dovrebbe quindi inviare ai governatori il nuovo Dpcm che il premier Giuseppe Conte firmerà in serata e sarà in vigore dal 4 dicembre. E’ confermato il sistema in tre fasce. Con coprifuoco in tutta Italia alle 22 e ristoranti chiusi in zona gialla alle 18. Poi nei venti giorni tra Natale e l’Epifania nessun ammorbidimento anzi, le misure si faranno ovunque più rigide.

Per quanto riguarda invece il vaccino, il ministro Speranza ha confermato che con l’aumento della disponibilità di dosi di vaccino Covid “si inizieranno a sottoporre a vaccinazione le altre categorie di popolazione, tra le quali quelle appartenenti ai servizi essenziali quali anzitutto gli insegnanti e il personale scolastico”. Anche per il presidente del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, il vaccino per docenti e studenti deve essere una priorità, anche perché ci sono regioni, come la Campania, dove da marzo a oggi i ragazzi delle superiori sono stati in classe per non più di 20 giorni. Più cauto il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, il quale ha spiegato che il vaccino non sarà obbligatorio, “ma certo consigliato. Certe categorie dovranno essere messe in sicurezza, come anziani, forze dell’ordine, ospiti delle Rsa, sanitari. Gli studenti? E’ una riflessione che si sta facendo in Parlamento”.