I prefetti coordineranno scuole e trasporti

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno

Il primato spetta alla Campania. Tra il 5 marzo, quando le scuole hanno chiuso in tutta Italia per il primo lockdown, e il 7 gennaio, quando le superiori torneranno per il 75% alle lezioni in presenza, gli alunni campani delle secondarie di II grado avranno passato in classe appena 20 giorni su oltre 300. E la pausa potrebbe essere ancora più lunga visto che molti istituti – come nel resto della penisola – hanno già deciso in autonomia di riaprire solo l’11. È una delle prime considerazioni che viene in mente, alla voce istruzione, leggendo l’ultimo Dpcm del governo. Insieme alla scommessa sul potere ”taumaturgico” dei prefetti che dovranno coordinare i tavoli sul trasporto e attuare una strategia anti-assembramento in ogni provincia.

Del resto, è stato lo stesso premier Giuseppe Conte a sottolinearne l’importanza durante la videoconferenza di ieri pomeriggio con regioni ed enti locali, auspicando che i tavoli «partano non dico domani (oggi, ndr) ma il prima possibile» così da essere pronti per il 7 gennaio. Grazie anche a un protocollo nazionale condiviso che verrà messo a punto nelle prossime ore e che è già stato promosso dalle province. Per il delegato dell’Upi, Luca Manesini, è «l’obiettivo prioritario che dobbiamo centrare tutti insieme, per restituire ai 2 milioni e mezzo di studenti la possibilità di ritornare piano piano alla normalità della didattica». Si partirà da un documento della ministra Lucia Azzolina (Istruzione) che, da un lato, chiede ai governatori di varare un piano per i trasporti e approntare una corsia rapida per i tamponi di alunni e docenti. E, dall’altro, apre a un prolungamento del calendario scolastico nelle singole regioni per recuperare il tempo scuola perso.

Tornando ai prefetti, toccherà a loro far quadrare le esigenze delle società di trasporto, compatibilmente con i mezzi a disposizione e il vincolo del 50% di capienza (l’80% sugli scuolabus), con quelle dei presidi, a cui spetta scaglionare gli orari di ingresso e uscita di allievi, prof e personale Ata. Ogni tavolo elaborerà un «documento operativo» con le misure da adottare e i tempi per realizzarle. In caso di inadempimento, il capo della prefettura potrà chiedere ai governatori di emanare un’ordinanza sostitutiva.

Sperando che basti e che non si ripeta il copione di settembre. Già il Piano Scuola della ministra Azzolina individuava nel coordinamento scuole-mezzi pubblici una delle variabili cruciali per la ripartenza in sicurezza. E l’allocazione di risorse aggiuntive per il trasporto locale (insieme al personale anti-Covid) si era rivelata una carta decisiva per superare le ultime riserve delle autonomie e incassare l’ok sul ritorno in classe post ferie estive. Con i risultati che, complice la recrudescenza autunnale della pandemia, tutti abbiamo però visto.