In Italia ragazzi ancora avanti in matematica rispetto alle ragazze

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da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Ragazzi italiani ancora avanti in matematica (+12 punti), rispetto alle ragazze. Ma le bambine migliorano le loro performance rispetto al 2015 e recuperano terreno rispetto ai loro coetanei. A dirlo è il Rapporto Timss, l’indagine internazionale promossa dalla Iea che rileva l’apprendimento della matematica e delle scienze, nelle classi di quarta primaria e di terza secondaria di primo grado.

Il rapporto Timss
Lo studio evidenzia che la differenza di genere in matematica alle elementari e alle medie è a favore dei maschi che ottengono il punteggio medio di 521 punti contro i 509 delle femmine. A livello internazionale nelle scuole medie in 26 paesi non si evidenziano differenze di genere statisticamente significative tra maschi e femmine. In 7 paesi questa differenza è a favore delle femmine e in 6 paesi, tra cui l’Italia, la differenza è a favore dei maschi. In Italia la differenza nel rendimento a favore dei maschi è di circa 12 punti, una delle più alte. Anche in scienze l’Italia è uno dei 6 paesi a livello internazionale in cui i ragazzi – sia alle elementari che alle medie – vanno meglio delle ragazze (8 punti di differenza). I ragazzi italiani in scienze ottengono un punteggio significativamente superiore delle femmine di 7 punti.

Le divergenze territoriali
Nei risultati disaggregati per area geografica per la matematica si osserva alle elementari che nel Nord Est e Sud Isole le differenze tra maschi e femmine non sono statisticamente significative. Anche il Sud, sebbene la differenza di genere permanga significativa a vantaggio dei maschi, oggi presenta un’incidenza più contenuta (pari a 15 punti di differenza in Timss 2019) rispetto al precedente ciclo di indagine (24 punti di differenza in Timss 2015). La stessa situazione si osserva in media nelle scuole del Nord Ovest dove, sebbene la differenza di genere sia ancora significativa, l’attuale svantaggio delle ragazze (-11 punti, nel 2019) risulta comunque dimezzato rispetto al 2015, quando in media 23 punti separavano le performance di bambini e bambine. Il Centro rappresenta un caso anomalo rispetto a questa tendenza e oggi è l’area geografica con la maggiore incidenza della differenza di genere sulla media nazionale (23 punti a favore dei maschi, 18 punti nel 2015).

I risultati internazionali
Gli studenti italiani di quarta elementare in matematica hanno un punteggio medio di 515, significativamente superiore a quello medio internazionale. Anche in terza media il rendimento degli studenti italiani in matematica è in linea con quello internazionale, con un punteggio medio di 497 punti. Gli studenti del nord hanno punteggi superiori a quelli del centro e del sud. A livello internazionale, i paesi dell’Est Asiatico primeggiano e distanziano ampiamente gli altri Paesi. Lo studio evidenzia inoltre che le differenze di rendimento degli alunni italiani dovute allo status socio economico e culturale sono già presenti in IV elementare e tendono ad aumentare in III media. Inoltre dalla quarta elementare alla terza media la percentuale di studenti a cui non piace la matematica raddoppia.

L’impatto dalla Dad
«Lo sforzo fatto negli ultimi 12 anni in matematica dalla scuola italiana non è stato trascurabile». E poichè presumibilmente la matematica risentirà più di altre materie della crisi pandemica, «questi dati saranno la base per un nuovo traguardo da raggiungere, per stabilire insomma il traguardo per la ripresa» dopo la chiusura delle scuole e la didattica a distanza. Lo hanno detto il dirigente di ricerca Invalsi Roberto Ricci ed Elisa Caponera, Co-National research coordinator Timss, alla presentazione dei risultati in matematica e scienze in IV primaria e III secondaria di primo grado dell’indagine Iea Timss 2019. I numeri dello studio, è stato spiegato nel corso della presentazione, non possono far fare una stima di quanto avvenuto con la didattica a distanza in questi ultimi mesi, possono semmai essere un punto di partenza e costituire una sorta di benchmark. Il dirigente Invalsi ha spiegato che già a giugno 2021 l’Istituto potrà dare risposte sull’incidenza della Didattica a distanza sull’apprendimento. «A questi buoni risultati raggiunti fino al 2019 dobbiamo tornare – ha affermato la presidente di Invalsi Anna Maria Ajello – sono dati che inducono a sperare bene». Alcuni studi mostrano che in matematica con la didattica a distanza c’è un arretramento maggiore rispetto ad altre materie «questo ci dovrebbe allarmare, è prevedibile che ci sia un danno per l’apprendimento della matematica, lo vedremo alla prossima edizione», ha concluso.