Legge di bilancio, 50 milioni in più per il Fondo sull’autismo

Legge di bilancio, 50 milioni in più per il Fondo sull’autismo. L’appello di Angsa

Redattore Sociale del 10/12/2020

ROMA. Un incremento di 50 milioni annui del Fondo sull’autismo. È la richiesta che rivolge l’Angsa ai parlamentari, tramite un video appello diffuso ieri. Nello specifico, l’associazione dei genitori di persone con autismo chiede che sia votato l’emendamento 80.08 in V Commissione Bilancio, che prevede questo incremento: “Un emendamento che potrebbe assicurare un sostegno vitale a migliaia di famiglie italiane – spiega Angsa nei cartelli finali del video – viene proposto da tre anni in Parlamento senza trovare nessuna risposta. Tanti genitori e tanti figli aspettano da tempo quella risposta, ora chiedono ai parlamentari un atto di responsabilità, per il riconoscimento del diritto alla piena inclusione nella società.
A motivare e rinforzare la richiesta, ci sono le testimonianze di mamme, papà e giovani adulti con autismo: ciascuno di loro racconta un “pezzo” della propria complessa quotidianità. “Dobbiamo affrontare ogni giorno difficoltà spesso insormontabili, a volte difficili da immaginare”, affermano due mamme. “Per tanti di noi non ci sono notti in cui riposare, domeniche in cui rilassarci, momenti di gioia da condividere con i nostri amici”, racconta un’altra. “La carenza dei servizi spesso ci costringe a vivere in una prigione senza luce”, riferisce un’altra mamma. “Ci sentiamo a volte esclusi dal mondo e abbandonati a noi stessi”, assicura un’altra.
Commossa, un’altra mamma si appella alla politica e alle istituzioni, che “hanno il dovere di accendere una luce sulle nostre esistenze”. E altre mamme continuano: “Devono includerci in una visione a lungo periodo e permetterci una qualità di vita migliore. Pretendiamo il diritto a un benessere possibile”.
Ma come garantire questo diritto? Nel video, mamme e papà sintetizzano alcune proposte concrete: “Favorire la ricerca scientifica, migliorare le strutture residenziali e semiresidenziali sul territorio, potenziare il personale qualificato nel Sistema sanitario nazionale e nella scuola”. E un papà rivolge il suo appello alle istituzioni: “Non ci lasciate soli. Non condannateci a combattere ogni giorno una guerra che ci lascia esausti e stremati”. L’obiettivo è chiaro: “I nostri figli e noi abbiamo diritto a una vita e alla piena inclusione nella società”, afferma un altro papà. “Vogliamo anche noi contribuire a far ripartire l’Italia – assicura una mamma – Ma prima abbiamo bisogno di una vita da poter vivere”, assicura una mamma. 
A definire i contorni dell’autismo, prende la parola un ragazzo: “In Italia 600 mila famiglie affrontano le complessità legate a questo disturbo del neuro-sviluppo. Le manifestazioni dell’autismo sono molto varie, per questo si parla di spettro autistico. Nelle sue forme più gravi e complesse, i bambini e gli adulti che presentano questa condizione, obbligano i genitori a una gestione angosciosa e lacerante”. Precisano poi alcune mamme: “Il disturbo dell’autismo è un fenomeno purtroppo in costante aumento. Serve un’attenzione maggiore. Servono politiche tempestive e ben mirate. Affrontare questa ferita nella società è una scelta etica che non può essere ignorata”.
La conclusione è affidata al volto e alla voce di una giovane donna con autismo: “Quella luce da accendere è un diritto di tutti, nessuno escluso. I diritti non hanno colore politico”.

di Chiara Ludovisi