La scuola va a fondo per pagare gli scatti e la RPD

da Tecnica della Scuola

La scuola va a fondo per pagare gli scatti e la RPD
di Lucio Ficara
Gli scatti di anzianità, unico strumento di avanzamento di carriera per i docenti, rappresentano un diritto contrattuale che però è stato congelato da una legge del precedente governo. Per essere chiari bisogna dire che la legge n. 122/2010 ha interferito sull’art. 78 del Contratto Collettivo Nazionale della scuola
Infatti vogliamo ricordare che ai commi 1 e 2 di tale articolo del CCNL 2006-2009, si scrive che gli stipendi tabellari previsti dall’art. 2, comma 2, del CCNL 7/12/2005 sono incrementati delle misure mensili lorde, per tredici mensilità, indicate nell’allegata Tabella 1, alle scadenze ivi previste e che per effetto degli incrementi indicati al comma 1, i valori degli stipendi annui sono rideterminati nelle misure ed alle decorrenze stabilite nella Tabella 2.
C’è da dire che oltre il blocco degli scatti di anzianità, in alcuni casi, abbiamo registrato anche il blocco della retribuzione professionale dei docenti, che per esempio per chi passa dalla fascia 09 alla fascia 15, comporta un mancato incremento di circa 40 euro lordi mensili, che si aggiungono alle 187 euro lordi di scatto stipendiale mensile.
Per chi invece passa dalla fascia 15 a quella 28, il blocco del RPD comporta un mancato incremento di 55 euro lordi mensili, che si associa a 156 euro lordi di scatto stipendiale mensile. Per mettere una toppa all’imbroglio del blocco degli scatti stipendiali, norma ritenuta da molti illegittima e rivendicata a chiare lettere da una sentenza della Consulta, alcuni sindacati hanno accettato l’accordo di distrarre ingenti somme, indirizzate al fondo d’istituto, per sbloccare il diritto costituzionale degli scatti di anzianità e delle quote della retribuzione professionale docente (RPD).
Le quote distratte possono sottrarre fino al 30% da alcuni fondi d’istituto rispetto alle cifre percepite nell’anno scolastico 2011/2012. In buona sostanza è stata fatta una scelta tra due diritti essenziali, ponendo sull’altare sacrificale il fondo d’Istituto a vantaggio degli scatti.
Potremmo dire che la scuola va a fondo per pagare gli scatti e la retribuzione professionale docente. Un’altra osservazione che è opportuno fare, è quella che gli scatti dei docenti vengono pagati con soldi dei docenti stessi, che riducono il “loro” fondo d’Istituto per garantire il passaggio di fascia di alcuni colleghi. Quindi più che di una risoluzione del problema si può parlare di uno spostamento del problema, da oggi non parleremo più dello sblocco degli scatti stipendiali di chi li ha maturati nel 2011, ma piuttosto, emergerà il problema di come fare quadrare i conti per il funzionamento delle attività scolastiche volte a garantire il piano dell’offerta formativa.