UNA SCUOLA PUBBLICA SEMPRE PIÙ POVERA CROLLA

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Il crollo del solaio della scuola primaria M. Polo di Cardito

UNA SCUOLA PUBBLICA SEMPRE PIÙ POVERA CROLLA A CAUSA DELLE POLITICHE SULLA
FORMAZIONE DEGLI ULTIMI ANNI

Ancora un episodio drammatico, che per puro caso non si è trasformato in
tragedia, ha colpito la scuola campana.

Il crollo di parte del solaio di un’aula della scuola primaria Marco Polo di
Cardito durante le lezioni, che ha provocato il ferimento di due maestre e
di due bambini, è lo specchio della politica che da anni, in particolare
quelli del Governo Berlusconi, non considera più la scuola pubblica come un
bene comune da salvaguardare e valorizzare, per la sua decisiva funzione per
la crescita dei giovani e per lo sviluppo del Paese. La “cura” che la
formazione pubblica ha ricevuto in questi anni è stata devastante, in
particolare nel Mezzogiorno d’Italia, con un impoverimento senza precedenti,
tagli indiscriminati di risorse finanziarie e di personale, riduzione del
tempo scuola e di insegnamenti indispensabili, con sempre meno strumenti per
dare la dovuta attenzione alle esigenze dei più deboli.

In questo quadro, la sicurezza degli edifici scolastici è passata sempre più
agli ultimi posti, diventando un “optional”. Né lo Stato, né la Regione e
gli Enti locali hanno affrontato seriamente una problematica che ha a che
fare con il grado di civiltà di una nazione, in una realtà regionale dove la
maggioranza dei plessi non è a norma di sicurezza, con quasi sempre aule
strapiene di ragazzi proprio a causa dei tagli effettuati, con la messa a
rischio dell’incolumità fisica degli alunni e dei lavoratori.

In occasione dello sciopero nazionale della scuola indetto dalla CGIL il 12
ottobre, come FLC e CGIL, insieme ai rappresentanti dei movimenti dei
precari e degli studenti, abbiamo denunciato la grave situazione degli
edifici scolastici in un incontro in Prefettura, chiedendo che fosse
considerata una priorità.

Non è più possibile tirare a campare. È urgente che le istituzioni dello
Stato (Prefettura, Regione, Enti locali, Amministrazione scolastica e gli
stessi Organi centrali) assumano come non più dilazionabile tale emergenza e
si attivino per avviare urgentemente un programma di interventi
straordinario che trasformi tutti gli edifici in “normali” plessi
scolastici, funzionali e sicuri. Con la speranza che un prossimo Governo
metta al centro della sua azione la difesa e lo sviluppo dei luoghi della
conoscenza.